Agrigento, polemiche e dolore | Alfano contestato - Live Sicilia

Agrigento, polemiche e dolore | Alfano contestato

Il dolore dei parenti delle vittime

Cerimonia funebre per le vittime del naufragio di Lampedusa. Il vicepremier ha interrotto le interviste per la contestazione di alcuni eritrei e attivisti (foto Ansa). E a Lampedusa, un gruppo di eritrei che aveva chiesto di partecipare alle esequie ha gettato una corona di fiori in mare.

Immigrati, esequie sul molo di san leone
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AGRIGENTO – Tra mille polemiche e diverse contestazioni si sono svolti  i funerali delle vittime del tragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre. Al molo turistico di San Leone, ad Agrigento, si è tenuta la cerimonia funebre a cui hanno partecipato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il ministro dell’integrazione Cecile Kyenge, il ministro della Difesa Mario Mauro, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, diversi vari rappresentanti delle nazioni africane e il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che ha comunque contestato l’evento definendolo una “passerella politica”

Occupati in ogni ordine di posto le sedie riservate a tutti gli immigrati che hanno voluto assistere alla cerimonia, eritrei arrivati da ogni parte del mondo hanno assistito alla funzione celebrata dall’imam Pallavicini con un rito misto islamico-cristiano e con letture prese sia dalla Bibbia che dal Corano. Non sono mancati attimi di disperazione tra le persone presenti: il caso più eclatante quello di una donna che assalita dal dolore gridava “why, why, why”, chiedendosi il perché di questa tragedia senza fine. Attimi di contestazione all’arrivo e dei ministri e dei rappresentanti delle istituzioni. Tra i più bersagliati il vicepremier, Angelino Alfano. A inveire contro il ministro dell’Interno, allontanato dal servizio di sicurezza mentre parlava coi cronisti e fatto salire su un auto, c’erano anche alcuni eritrei che mostravano striscioni contro il governo del Paese africano,rappresentato alla commemorazione dall’ambasciatore a Roma, Zemede Tekle.

Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha invece stretto la mano ai contestatori, fermandosi a discutere con una donna che intonava cori di protesta. A placare gli animi ci ha pensato il ministro dell’Integrazione Kyenge, che fermandosi a parlare con alcuni sindaci e prestandosi alle interviste ha affermato: “E’ il momento di raccogliersi nel dolore e riconoscere l’importanza di quanto sta avvenendo, per la prima volta infatti si sono svolti in Italia, in una cerimonia ufficiale, i funerali di vittime che non hanno nazionalità italiana”.

Anche alla fine della cerimonia, tra il dolore degli eritrei che con in mano fiori e candele, piangevano le vittime di questa sciagura, si sono levate voci di protesta per l’assenza dei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre, fermi ancora a Lampedusa. All’uscita dei ministri e dei rappresentanti delle istituzioni il coro unanime era “assassini”, con cui i manifestanti accusavano il governo la responsabilità di questa ennesima tragedia del mare.

LA DIRETTA DEI FUNERALI

Iniziata al molo di San Leone, ad Agrigento, la cerimonia di commemorazione delle vittime dei due naufragi a Lampedusa. Non partecipano alla cerimonia il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, e il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. La Nicolini è a Roma per un incontro formale con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre il primo cittadino di Agrigento nei giorni scorsi ha definito polemicamente i funerali di oggi come una “passerella per i politici”.

FINE DELLA DIRETTA

20.30 “Abbiamo avuto la possibilità di commemorare con un atto di pietà e di amore i naufraghi di Lampedusa. Un atto di ricordo e di vicinanza alle famiglie, al di là delle ragioni che hanno mosso alcuni alle polemiche che, in questi momenti, a nulla servono. È stato il momento del silenzio perché oggi pomeriggio non era l’occasione del chiasso. Il silenzio e la preghiera sono serviti per un momento di raccoglimento per chi, in cerca di speranza ha trovato solo la morte. È stato un momento davvero commovente che ha visto l’incontro di fede con i fratelli musulmani, seppur con preghiere distinte ma accomunati nella stessa passione affettuosa verso uomini e donne che hanno perso la vita”. Lo ha detto il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero al termine della celebrazione di commemorazione delle vittime di Lampedusa, svoltasi oggi pomeriggio al porto di San Leone ad Agrigento.

19.22 ”Mi informerò sulle polemiche e darò un giudizio dettagliato”. Così il premier Enrico Letta, nella conferenza stampa dopo l’incontro con il premier greco Antonio Samaras, sulle contestazioni durante la commemorazione, ad Agrigento, della tragedia di Lampedusa.

18.59 “I cosiddetti attivisti che hanno gridato ‘assassini’ sono quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libertà”. Lo dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano dopo le contestazioni ad Agrigento sottolineando che i contestatori “non l’avranno vinta: proteggeremo le nostre frontiere salvando vite umane”.

18.36 “Siamo molto delusi. All’inizio si era detto che sarebbero stati funerali religiosi, poi si è cambiato versione. Invece per il vero rispetto delle vittime e dei diritti umani servivano funerali religiosi e non una semplice cerimonia. Non esistono morti di serie A e morti di serie B”. E’ quanto sottolinea il presidente delle Comunità del mondo arabo (Comai) e dell’Associazioni Medici Stranieri in Italia (Amsi) in Italia, Foad Aodi.

18.30 “Alfano ha dimostrato capacità ed equilibrio insieme a tutto il Viminale e alle forze dell’ordine sia in occasione delle tragedie di Lampedusa che della manifestazione di Roma. Chi lo ha contestato è un cialtrone”: così Maurizio Gasparri (Pdl), Vicepresidente del Senato. ”L’Italia – aggiunge – è il paese più solidale del mondo. Attivisti di parte, italiani o stranieri, non otterranno la modifica delle leggi italiane. Il reato di immigrazione clandestina non si tocca. I profughi vanno assistiti da tutti e non solo dall’Italia. I clandestini vanno espulsi. Chi contesta Alfano è un farabutto a qualsiasi nazionalità appartenga”.

18.21 “Dopo tutto quello che ha fatto l’Italia per salvare e assistere il maggior numero possibile di naufraghi e immigrati clandestini, le contestazioni al ministro Alfano sono strumentali e inaccettabili”. Così in una nota la deputata del Pdl Daniela Santanchè.

17.54 “Oggi e’ un giorno importante perche’ per la prima volta sono stati fatti funerali di Stato, una cerimonia ufficiale con la quale si riconoscono persone nate altrove e che non hanno la nazionalita’ italiana”. Lo ha detto il ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge parlando con i cronisti alla fine della cerimonia ad Agrigento per le vittime dei naufragi a Lampedusa. “Questo e’ un messaggio molto forte – ha aggiunto – soprattutto perchè diverse confessioni religiose si sono messe insieme per fare questa funzione con calma senza alcuna violenza e credo che la pace e la non violenza prevalgano su qualunque cosa”

17.43 Il vice premier Angelino Alfano ha interrotto le interviste per la contestazione di alcuni eritrei e attivisti: “Assassini… assassini, basta con la Bossi-Fini”, gli hanno urlato mentre parlava coi cronisti alla fine della cerimonia per le vittime di Lampedusa. La sicurezza ha fatto un cordone attorno al ministro portandolo via.

17.06 “Era meglio che questa cerimonia si fosse organizzata a Lampedusa, ma e’ il tempo del dolore, non delle polemiche”. Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sul molo di San Leone ad Agrigento dove e’ in corso la commemorazione delle vittime dei naufragi di Lampedusa.

17.06 “Siamo arrivati con tre pullman da Roma e tre da Milano. Ma sono arrivati altri nostri fratelli, varie comunità eritree, da tutto il mondo. Non conoscevamo le vittime, ma sono le nostre vittime”, e quanto avvenuto “ci tocca anche se non siamo familiari. Vorremmo avvicinarci ai ministri per chiedere perché non ci sono i sopravvissuti. Il ministro degli interni ha detto che chi è morto ha automaticamente la cittadinanza. E chi è vivo che cos’ha?”. L’ha detto l’eritrea Naznet Indipendenca Araia, dal ’79 in Italia dove vive a Roma e dove fa l’interprete.

16.40 Il vice premier Angelino Alfano e i ministri Cecile Kyenge e Mario Mauro stanno seguendo con commozione la cerimonia per le vittime dei due naufragi a Lampedusa, che si stanno svolgendo nel molo di San Leone ad Agigento. Nella banchina ci sono centinaia di eritrei giunti da ogni parte d’Italia e d’Europa.

16.38 “Perché no a Lampedusa? Questa domanda va fatta a chi ha la responsabilità diretta di questa cerimonia. La dimensione della commozione ci accomuna comunque al di la della logistica”. Cosi il ministro della Difesa Mario Mauro ai cronisti prima dell’inizio della commemorazione delle vittime dei due naufragi a Lampedusa.

16.35 In due sono saliti sui muretti che costeggiano l’accesso al molo di San Leone, ad Agrigento, dove si svolge la commemorazione delle vittime del naufragio del 3 ottobre scorso, ed esponendo due cartelloni (in italiano e inglese), hanno urlato quanto scritto negli stessi cartelloni: “Dove sono i sopravvissuti?”.

16.30 “L’Italia è commossa, siamo qui per ricordare le tante vittime che hanno sperato di trovare un futuro migliore e sono morte”. Così il ministro della Difesa, Mario Mauro, parlando con i cronisti nel molo di San Leone ad Agrigento prima della commemorazione delle vittime dei due naufragi a Lampedusa.

16.24 Il gruppo di eritrei che stamane ha manifestato a Lampedusa, chiedendo di partecipare alla commemorazione delle vittime del naufragio, che si svolge ad Agrigento, si è recato in contrada Balate, nell’isola delle Pelagie, lanciando fiori in mare. Stamane una delegazione di eritrei era stata ricevuta in municipio.

16.18 Sono arrivati da Roma, Milano, Napoli ma anche dalla Germania e da altre parti d’Europa le decine di eritrei che stanno pregando sul molo di San Leone, ad Agrigento, per la commemorazione delle vittime dei naufragi a Lampedusa. Le donne indossano un velo bianco e tengono in mano dei ceri e dei fiori. I capi religiosi indossano i tradizionali abiti religiosi e intonano canti e preghiere.

16.10 Una donna eritrea ha iniziato a urlare e a piangere. Sono intervenuti alcuni operatori del 118 e volontari della protezione civile. “why?… Why…?” gridava la donna. Accanto a lei un’altra donna eritrea piange e si dimena. Ci sono voluti alcuni minuti per calmarle.

(ds)


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