La Prefettura di Agrigento ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti di due aziende gestite dall’imprenditore agrigentino Marco Campione. Le ditte colpite dal provvedimento sono la “Giuseppe Campione S.p.a” e la “G. Campione di Michele e Fratelli S.n.c.”. Quest’ultima, in particolare, è ritenuta la “cassaforte” dell’intero gruppo imprenditoriale Campione. La Prefettura ha dunque accolto la richiesta avanzata dal gruppo Interforze provinciale. Esattamente come avvenuto due anni fa quando l’allora Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, firmò un analogo provvedimento a carico di Girgenti Acque.
Il sequestro preventivo
Negli scorsi giorni la sezione misure prevenzione del tribunale di Palermo, accogliendo la richiesta del procuratore di Agrigento Salvatore Vella e dal direttore della Dia Roberto Cilona, ha disposto il sequestro preventivo di oltre 20 milioni di euro nei confronti di Marco Campione. Campione è stato per anni alla guida del colosso che si è occupato della gestione del servizio idrico in provincia.
L’ipotesi accusatoria
La Procura di Agrigento negli scorsi mesi ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex patron di Girgenti Acque, e di altre 46 persone tra politici, imprenditori, un Prefetto e forze dell’ordine. L’ipotesi accusatoria è quella di aver creato un vero e proprio “sistema” che avrebbe consentito, attraverso la distribuzione di incarichi, posti di lavoro e consulenze di vario tipo, di interferire sulla vita amministrativa, di avere controlli nulli o favorevoli e di gestire in sfregio a numerose norme milioni di euro di soldi pubblici.