AGRIGENTO – Clamorosa svolta nelle indagini sull’aggressione denunciata, ad inizio del mese di dicembre, da una cinquantenne di Palma di Montechiaro che accusò il marito di averla sfregiata con l’acido. La donna – Silvana Sfortuna – è stata arrestata ieri sera, giovedì 28 dicembre, con le accuse di lesioni personali gravissime e calunnia aggravata.
La procura di Agrigento, con il procuratore Giovanni Di Leo ed il sostituto procuratore Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha chiesto e ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere. Il provvedimento è stato accolto e firmato dal gip Micaela Raimondo. Per la donna, difesa dall’avvocato Giuseppe Vinciguerra, si sono aperte le porte del carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento.
Gli inquirenti avevano riscontrato più di qualche anomalia nella ricostruzione dei fatti fornita dalla donna che aveva accusato il marito, Saro Gioacchino Morgana, di averla sfigurata con l’acido. In realtà, secondo le nuove risultanze investigative, sarebbe avvenuto l’esatto contrario.
Il racconto del marito
L’uomo, difeso dall’avvocato Calogero Sferrazza, arrestato subito dopo i fatti, si è sempre proclamato innocente affermando anzi di essere lui la vittima: “È stata lei a cercarmi per rappacificarsi ed è stata lei ad aggredirmi e buttarmi l’acido addosso”. Una versione diametralmente opposta a quella fornita dalla donna. La cinquantenne aveva dichiarato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia nata da un precedente matrimonio e indicata anche lei come “parte offesa”.
Quella mattina, inoltre, la donna avrebbe commesso l’imprudenza di contattarlo per concordare la consegna di alcuni oggetti della figlia che erano rimasti nell’abitazione e sarebbe stata aggredita con dell’acido che le ha provocato ustioni e sfregi permanenti al volto. La donna ha detto di averlo cercato, dopo la collocazione nella struttura protetta, perché voleva che lasciasse traccia delle violenze commesse attraverso i messaggi.
Alla base del provvedimento di cattura nei confronti della cinquantenne ci sarebbero nuove attività investigative svolte dal personale del commissariato di Palma di Montechiaro guidato da Maria Lucia Lombardo. Le intercettazioni avrebbero svelato un realtà diversa da quella narrata e la bottiglia di acido versato sull’uomo si sarebbe rivelata la prova schiacciante: sembra che ad acquistarla non sia stato Morgana. Da qui un’accelerazione dell’attività investigativa che ha portato la Procura di Agrigento a richiedere l’arresto della donna senza aspettare gli accertamenti irripetibili già fissati per i primi di gennaio.
L’interrogatorio della donna
È stato fissato per domani alle 9,30 l’interrogatorio di garanzia della 50enne di Palma di Montechiaro accusata d’aver architettato la messinscena dell’aggressione con l’acido ad opera del marito. Indagata per calunnia e lesioni personali con sfregio permanente, la donna ha nominato come difensore l’avvocato Giuseppe Vinciguerra. A “tradire” la donna anche la borraccia contenente l’acido che è stata trovata nella scala: le indagini hanno consentito di accertare che era stata proprio la 50enne ad acquistarla in un negozio di cinesi. Per il 9 gennaio sono stati fissati gli esami di laboratorio della polizia scientifica di Palermo sulla bottiglietta di acido e la borsa contenente gli indumenti: verranno cercate impronte digitali.