Con la sede petrina vacante, i cardinali dovranno convocare a marzo il conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. Per la prima volta da seicento anni, il successore di Pietro salirà al soglio pontificio con il suo predecessore ancora in vita. I cardinali elettori sono tutti i porporati che non hanno superato gli ottant’anni di età. Al momento sono 118, 28 sono italiani e tra loro c’è un siciliano, l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo (che un anno fa secondo il Fatto quotidiano avrebbe previsto la fine del pontificato di Ratzinger). Non vota invece l’arcivescovo emerito di Palermo, Salvatore De Giorgi, che ha 82 anni.
Il “conclave” è disciplinato dal diritto canonico. Il suo nome si deve all’espressione latina cum clave, cioè chiuso a chiave, visto che i cardinali, per tutta la sua durata, non possono avere rapporti con l’esterno. Il Papa si elegge con questa procedura da più di ottocento anni., ma le regole sonpo state modificate nel corso dei secoli. Benedetto XVI con il Motu proprio De Aliquibus Mutationibus dell’11 giugno 2007 (pubblicato il 26) ha stabilito che la maggioranza dei voti per l’elezione del Papa deve essere pari ai 2/3 dei votanti per tutti gli scrutini e che a partire dal 34º scrutinio (o 35° se si era votato anche il giorno di apertura del Conclave) si procederà al ballottaggio.
Il giorno fissato per l’inizio del conclave, tutti i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro dove celebrano la Missa Pro eligendo Romano Pontifice, presieduta dal Decano del collegio cardinalizio. In occasione della morte di Giovanni Paolo II, il decano era proprio Joseph Ratzinger, che pronunciò una famosa omelia che affrontò il tema della dittatura del relativismo. Attualmente, il decano del ollegio è Angelo Sodano. Il pomeriggio i cardinali elettori in abito corale si recano in processione cantando il Veni Creator dalla cappella paolina verso la cappella Sistina, dove sono stati allestiti i banchi per la votazione nel coro, è stata eseguita la bonifica da qualsiasi mezzo audiovisivo o di trasmissione all’esterno, ed è stata montata la stufa, nella quale verranno bruciati appunti e voti degli elettori e verrà dato, attraverso i segnali di fumo, una fumata nera per ogni avvenuta votazione, fino a quando non verrà raggiunto il quorum previsto, che è indicato all’esterno con una fumata bianca.
Il conclave non ha una durata prestabilita. Ma va avanti fino a quando non viene eletto il nuovo Pontefice e questi accetta l’incarico. Il conclave del 2005, che ha eletto Benedetto XVI, durò solo due giorni e bastarono quattro scrutini. Servirono invece ben 11 scrutini nel 1958 per l’elezione di Angelo Roncalli, che assunse il nome di Giovanni XXIII.