Al Monastero dei Benedettini| arrivano le telecamere - Live Sicilia

Al Monastero dei Benedettini| arrivano le telecamere

Una scelta che tutelerà gli studenti e il patrimonio artistico. Tra qualche mese inizieranno i lavori, spiega il consigliere Beni Culturali Sapienza - l'impianto verrà installato all'interno e all'esterno del monastero.

CATANIA – Niente più furti, a breve l’intero ex Monastero dei Benedettini, oggi sede di vari dipartimenti universitari verrà monitorato grazie all’installazione di un circuito di videosorveglianza. E’ quanto comunicato con soddisfazione dal consigliere Beni Culturali Gaetano Sapienza. “Nel mese di ottobre, con un documento protocollato in rettorato, io, il senatore Tommaso Piticchio e tutta l’associazione studentesca universitaria Libertas abbiamo sollecitato l’amministrazione del disum e dell’Università affinché venisse installato un sistema di videosorveglianza, viste le continue segnalazioni da parte degli studenti”. 

Quali sono stati gli episodi a spingervi verso questa richiesta?

“Gli spiacevoli episodi sono stati tanti – spiega Sapienza – il furto di materiale universitario ed elettronico di proprietà di alcuni studenti, presunte molestie da parte di individui che non sono iscritti all’Università, addirittura ci sono dei ragazzi che entrano ed escono come se niente fosse disturbando il quieto vivere degli studenti, ma oltre a questi episodi – prosegue – il dipartimento di scienze umanistiche è anche patrimonio dell’Unesco e come tale va tutelato”. 

Patrimonio architettonico e artistico, ma anche patrimonio librario contenuto nella storica biblioteca all’’interno. Una scelta dunque che tutelerà gli studenti e non soltanto. Tra qualche mese inizieranno i lavori, l’impianto verrà installato all’interno e all’esterno del monastero.

Come si sono posti di fronte al problema i vertici Unict?

“Il direttore del dipartimento all’incontro disse che in passato lui stesso aveva segnalato all’amministrazione universitaria la mancanza di un sistema di videosorveglianza, ma ad oggi, purtroppo, abbiamo convissuto con un monastero privo dei necessari controlli di sicurezza. Con il nostro contributo è stato possibile finalmente raggiungere l’obiettivo. Ovviamente noi, come associazione studentesca – conclude Sapienza – abbiamo dato un contributo, i meriti vanno anche alla direzione del Dipartimento di Scienze Umanistiche e all’Amministrazione dell’Università di Catania”.

 

 


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