CATANIA. “L’apertura di Ipercoop è una vittoria”. A dirlo è Luciano Guglielmino, direttore del centro commerciale “Le Zagare”, in vista dell’inaugurazione dell’ipermercato che si terrà questa mattina. Una boccata d’ossigeno per il centro, orfano da un anno del comparto alimentare, che pure “ha retto bene” secondo Guglielmino. I numeri, però, sono eloquenti. “Gli operatori della galleria hanno fatto degli sforzi incredibili, abbiamo difeso una posizione, attualmente viaggiamo a quota -25% rispetto a quando era aperta la piattaforma alimentare”. La speranza di Guglielmino è che l’apertura di Ipercoop faccia da volano per il recupero di posizione in termini di entrate. Un obiettivo che sembra possibile alla luce del lavoro svolto dal colosso della grande distribuzione. “Coop ha messo su un punto vendita ben organizzato e innovativo sotto il punto di vista della formazione del personale, questo darà dei frutti” dice il direttore del centro. Entro il 21 novembre, inoltre, apriranno altri cinque punti vendita a marchio Coop: l’ipermercato “Le Ginestre” e i supermercati di San Giovanni La Punta, Zafferana Etnea, Modica e “Le Drupe” di Bronte.
Buoni i risultati in termini occupazionali. “L’operazione Coop ha consentito di ricollocare circa 356 dipendenti, a questo si è aggiunto il contratto della logistica con la Global Service con il conseguente recupero di altri 70 posti di lavoro”, dice il liquidatore Francesco Fiscella. “Da un punto di vista finanziario si tratta di un’operazione importantissima perché ci consente di raggiungere gli obiettivi del piano concordatario”, aggiunge l’avvocato. A fronte di queste buone notizie, però, non si può ignorare che sono circa 500 gli ex dipendenti Aligrup rimasti fuori dalle varie acquisizioni.
Nello specifico si tratta di buona parte degli amministrativi, dei lavoratori di punti vendita che non hanno suscitato l’interesse di nessun acquirente e dei “celebri” jolly. Questi ultimi sono quelli che difficilmente saranno ricollocati, tenuto conto che le vendite sono configurate come cessioni di ramo d’azienda. Questo comporta che alle acquisizioni dei punti vendita segua il trasferimento dei dipendenti in forza alle varie strutture. I jolly, però, non sono assegnati a nessun punto vendita. Il liquidatore Fiscella conferma che ci sono pochissimi margini di recupero. “Ho detto personalmente ai jolly che il loro problema andava risolto all’origine, circa un anno fa”, dice Fiscella, che aggiunge: “Io difficilmente posso aiutarli perché non sono assegnati a nessun punto vendita”.