PALERMO – Il comune di Palermo corre ai ripari contro frane e allagamenti e firma due convenzioni con la Regione per destinare oltre 15 milioni di euro a Mondello e a Ciaculli. In realtà non si tratta di progetti nuovi, ma rimasti per anni sulla carta: uno da 3,5 milioni riguarda la realizzazione di quattro vasche di laminazione a servizio di Partanna e di Mondello, che avranno il compito di raccogliere le acque piovane evitando che si riversino in strada; l’altro da 11,8 milioni riguarderà Ciaculli e Croceverde non solo in funzione anti-frane, ma anche per recuperare la storica sorgente della Favara di origini arabe.
I soldi sul piatto sono quelli del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 e andranno spesi entro il 2023, con Palazzo delle Aquile chiamato a occuparsi di progettazione ed esecuzione. “La stipula delle due convenzioni, che ha subito un leggero ritardo a causa del Covid-19 – spiega il sindaco Leoluca Orlando – mette finalmente in moto tutte le procedure tecniche e amministrative perché queste due aree, che spesso subiscono allagamenti, possano essere messe in sicurezza.
Sono interventi indispensabili e speriamo risolutivi, nella coscienza che da un lato la massiccia cementificazione dei suoli e dall’altro il cambiamento climatico hanno reso estremamente difficile garantire condizioni di sicurezza a tutti i territori, soprattutto quando si tratta di aree come queste che per loro natura sono esposte ad un altissimo rischio idrico”.
Non è una novità infatti che le due periferie, ai lati opposti della città, diventino vere e proprie piscine improvvisate durante le forti piogge, con un rischio frane su Ciaculli e Croceverde per la quantità di detriti che da Monte Grifone piombano su case, strade e agrumeti, con allagamenti in tutta la zona fino a via Messina Marine. I vecchi sistemi di raccolta delle acque e trasporto a mare sono infatti obsoleti e il terreno, a causa dell’eccessiva cementificazione, non riesce ad assorbire tutta l’acqua che quindi si riversa nelle strade e spesso invade case e negozi. “Da oggi – sottolinea l’assessore Maria Prestigiacomo, i cui uffici hanno seguito l’iter dei progetti preliminari – scatta per tutti noi una vera e propria corsa contro il tempo per far sì che questi importanti finanziamenti, ottenuti grazie alla collaborazione con la Regione, siano usati al meglio. Desidero ringraziare tutti i tecnici che hanno lavorato nei nostri uffici per questo primo risultato, sapendo che siamo sono all’inizio del lavoro e che ancora molto resta da fare”.
A Partanna e a Mondello in realtà il Comune sta già allestendo quattro vasche di laminazione sotto il bacino ovest: con i 3,5 milioni di euro di fondi europei se ne realizzeranno altre quattro (lato est) con un bacino di mille metri cubi, collegati al Ferro di Cavallo con canali drenanti nelle aree di via Aiace, via Catalano e via Mondello. Altri interventi sono previsti in via Grotta Partanna con la realizzazione di quattro pozzi drenanti. La borgata è quasi al livello del mare e le vasche drenanti a lento rilascio, secondo i tecnici, consentono di mitigare il rischio degli allagamenti.
Discorso a parte va fatto per Ciaculli, Croceverde e Giardina, dove i tre valloni per il trasporto delle acque piovane sono ormai quasi inservibili: il terreno non trattiene tutta l’acqua che quindi inizia a correre dal Monte Grifone, trascinando terra e detriti che danno luogo a vere e proprie frane che mettono a rischio case e agrumeti. “Finalmente anche la periferia sud-est di Palermo potrà godere di interventi mirati a limitare il rischio idrogeologico e a evitare allagamenti e frane – dice il consigliere comunale di Avanti Insieme Toni Sala – Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno del Comune ed anche alla funzione di pungolo che con tanti cittadini abbiamo svolto in questi anni. Ora contiamo che si faccia presto a realizzare i lavori”.
Gli interventi, che in parte occuperanno il tracciato dell’ex acquedotto di Scillato in disuso, si estenderanno dalla Discesa dei Mille, lungo la strada per Gibilrossa, fino a via Laudicina, passando in prossimità della Sorgente della Favara, di cui è prevista una riqualificazione igienico-ambientale ed architettonica. Sono previsti canali per le acque, briglie metalliche contro i detriti e vasche di decantazione: il nuovo canale si collegherà con quello del Vallone che giunge fino alla Favara e porteranno le acque all’altezza dello scarico Abate. La sorgente Favara, un’area di quasi 4 mila metri quadrati, sarà ripulita da rifiuti e detriti, oltre che dalle sterpaglie, e verrà risagomata la vasca di accumulo, con la sistemazione di 200 gabbioni.