“Non è possibile escludere il ricorso a nuovi ed efferati atti dimostrativi”, da parte della mafia. E’ quanto sottolinea la Direzione Investigativa Antimafia nella relazione semestrale al Parlamento. In particolare, ‘Cosa nostra’ palermitana, ”sembra essere ancora impegnata in un progetto di rifondazione che trova il principale punto di forza nel rafforzamento delle strutture organizzative di base, le famiglie, al fine di consolidare un argine di difesa rispetto alle pesanti disarticolazioni subite e di mantenere l’efficienza del controllo criminale del territorio”. In questa fase di riorganizzazione della compagine mafiosa, ”continuano a permanere le competenze ‘ordinamentali’ dei cosiddetti mandamenti, mentre sembra non trovare spazio il tentativo, espresso in passato, di ricostituzione della commissione provinciale, organismo di vertice un tempo deputato alla definizione delle scelte strategiche condivise”.
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