Allarme, siete razzisti - Live Sicilia

Allarme, siete razzisti

I risultati del sondaggio
di
2 min di lettura
(rp) La maggioranza di coloro che hanno partecipato al sondaggio di Livesicilia pensa che i rom dovrebbero stare a casa loro e che sarebbe comunque meglio spedirli altrove piuttosto che dotarli di una sistemazione decente. E’ una posizione razzista. C’è razzismo sempre quando la qualifica etnica provoca un giudizio secco di disvalore – evidente presupposto del voto – che trascende le identità individuali. A casa in quanto “zingaro”, non in quanto persona socialmente pericolosa. Sì, è razzismo. Noi di Livesicilia siamo abituati a chiamare i fatti col loro nome, mica possiamo cambiare atteggiamento solo perché si tratta di nostri lettori.
Non è facile difendere gli zingari comunemente intesi. Non è semplice cercare di distinguerli come individui, senza precipitarli nella fornace che li vuole tutti ladri, profittatori e parassiti. Ammettiamo che gestire una comunità rom non sia agevole in termini di integrazione e di rispetto. Tuttavia, rifiutiamo fermamente il principio distorto che condanna un intero popolo a prescindere, non operando distinzioni, come se le persone non esistessero, come se in ogni uomo di una certa etnia ci fosse un programma perverso in grado di renderlo identico ai suoi simili, depravato tra i depravati.
Non si tratta di processi nuovi. Ai tempi della famosa unità d’Italia, in quei dintorni storici, parecchi politici piemontesi ritenevano – con l’appoggio di qualche generale – che i meridionali fossero “lestofanti e farabutti della peggiore specie”. Carne da cannone e da prigione. Ma si sa che la storia non insegna un fico secco. Perciò i discendenti di coloro che subirono la discriminazione riescono a discriminare tranquillamente, non rammentando le piaghe inflitte ai loro nonni e ai loro padri.
Razzismo, dunque, con l’aggravante dell’ignoranza. Quanti di coloro che hanno votato per il rimpatrio hanno mai visitato il campo rom della Favorita? Quanti conoscono le condizioni disumane di quel contesto? Quanti parlano senza sapere? Troppi forse. E il bello, o il brutto, è che c’è sempre una giustificazione plausibile e civile all’intolleranza. Il vero razzista doc non sa mai di esserlo. O finge di non saperlo.

 


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