Crocetta senza maggioranza | Raffica di no per il governo - Live Sicilia

Crocetta senza maggioranza | Raffica di no per il governo

Il governatore non si presenta all'Ars per l'esame del bilancio. Così, anche grazie ai franchi tiratori, vengono quasi azzerati i fondi per i suoi consulenti, per la comunicazione istituzionale e per le auto di servizio: verranno destinati alle borse di studio sulla lotta alla mafia. Il presidente: "Un messaggio? Non mi interessa. Recupererò quei soldi". "La manovra? Non la conosco".

Palazzo dei Normanni
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PALERMO – Un autogol clamoroso. E in un certo senso, simbolico. Il governo della rivoluzione e anti-casta riesce a cadere sui temi tanto cari delle auto blu e dell’antimafia. Un capitombolo che mette tutto sottosopra: Crocetta voleva aumentare lo stanziamento per le auto blu di circa 214 mila euro. Sarà “costretto” a usare quei soldi per le borse di studio “antimafia”. Costretto, il presidente antimafia e anticasta, a rinunciare ai soldi per la casta, che andranno (suo malgrado) all’antimafia.

Con un emendamento al bilancio regionale, infatti, il Movimento cinque stelle ha chiesto di ridurre lo stanziamento destinato alle auto di servizio e di utilizzare quelle somme per la formazione “antimafia”. Il governo, come detto, aveva aumentato il cotributo per le auto di servizio rispetto agli anni scorsi. Ma è dovuto tornare sui suoi passi, dopo un voto in Aula che ha messo in evidenza, ancora una volta, le divisioni nella sua maggioranza. Solo uno dei tre schiaffi ricevuti dal governatore, assente, durante la seduta a Sala d’Ercole.

Aveva provato ad aumentare lo stanziamento per le vetture di servizio, il governatore. Lo avevamo già raccontato qualche giorno fa, parlando di “oasi del bilancio”. Unici luoghi fertili nel deserto dei conti siciliani. Solo lì, le somme disponibili, miracolosamente, crescevano. Della bellezza di 380 mila euro. Esattamente la somma che la parlamentare Cinquestelle Gianina Ciancio ha inizialmente chiesto di tagliare per destinarla alle borse di studio sulla lotta alla criminalità organizzata. “Gli emendamenti approvati all’Ars – ha commentato a caldo il governatore – riducono spese obbligatorie e non si poteva fare ci sono dei contratti da rispettare, comunque si troverà il modo di recuperare questi fondi”. Insomma, al presidente non è andata giù la riduzione dei costi per le auto di servizio e lo spostamento delle somme a un capitolo destinato alla lotta alla mafia. Ma anche la ricostruzione “tecnica” del governatore è smentita dall’intervento in Aula dell’assessore all’Economia Baccei. Di fronte alla richiesta di una decurtazione delle somme di 380 mila euro, Baccei ha ammesso che, rispetto agli impegni già presi e desumibili dal bilancio precedente, il governo aveva deciso di aumentare lo stanziamento di 214 mila euro. Esattamente la somma che alla fine verrà tagliata, grazie al voto dell’Ars. “Crocetta – dice Gianina Ciancio – da paladino dell’antimafia aveva azzerato i capitoli per questo tipo di iniziative che sono molto più efficaci di qualsiasi slogan o parole vuote, alle quali il presidente ci ha ormai abituato”. E l’emendamento dei Cinquestelle è passato anche grazie a una parte della maggioranza di Crocetta, che ha rifilato un nuovo schiaffo a un governatore sempre più solo. E reduce dal clamoroso e recente affossamento della riforma delle Province.

Ma la maggioranza non c’è. Così come il governatore. Invocato a lungo durante la seduta dall’opposizione. Mentre arrivavano uno dopo l’altro gli “schiaffi”. Entrambi sferrati da uno scatenato Giovanni Greco, del Partito dei Siciliani-Mpa e dal capogruppo degli autonomisti Giovanni Di Mauro. L’Ars ha infatti approvato, a scrutinio segreto, un emendamento che azzera i fondi del capitolo sulla comunicazione istituzionale della Presidenza della Regione; 27 i voti a favore dell’emendamento, 21 i contrari. In aula al momento del voto erano presenti 50 deputati su 90. Ma il governatore è andato giù anche lì. Vedendosi paradossalmente “obbligato” a ridurre spese nei confronti delle quali ha sempre pubblicamente puntato il dito.

“Ma recupererò quei fondi”, ha assicurato il governatore. E magari, insieme a quelli, anche i soldi destinati ai suoi consulenti. Anche questa volta col voto segreto, infatti, passa l’emendamento dei deputati Mpa col quale vengono tagliati 100 mila euro destinati agli esperti e ai consulenti del presidente Crocetta. A votare a favore dell’emendamento 33 deputati, 29 i contrari. Il capitolo del bilancio prevedeva 250 mila euro che sono stati ridotti a 150 mila con l’emendamento approvato all’Ars. Anche stavolta, governo sotto. E non in un capitolo come un altro. Erano i soldi di Crocetta. Tre schiaffi, uno dopo l’altro. Mentre la maggioranza stava a guardare.

LA DIRETTA MINUTO PER MINUTO

20.02 “Messaggio di pezzi della maggioranza? Possono mandare i messaggi che vogliono, gli emendamenti approvati all’Ars riducono spese obbligatorie e non si poteva fare ci sono dei contratti da rispettare, comunque si troverà il modo di recuperare questi fondi. Il problema è che con me non c’è nulla da spartire, io non sono come chi in passato di sedeva a tavolino per distribuire soldi durante la finanziaria”. Così il governatore Rosario Crocetta commenta con l’ANSA il ko del governo e della maggioranza su tre emendamenti delle opposizioni (Mpa e M5S) passati in aula con il voto segreto grazie anche alla sponda di una decina di franchi tiratori, che tagliano alcuni fondi del bilancio. In particolare è stato azzerato il capitolo della presidenza della Regione su cui erano stati appostati 400 mila euro per la comunicazione istituzionale e sono state tagliate parte delle risorse dei capitoli sui consulenti e gli esperti del governatore (100 mila euro in meno) e sul capitolo relativo al noleggio di autoveicoli per l’amministrazione regionale, 214 mila euro dirottati sul buono studio per la lotta alla criminalità organizzata.

18.49  “Grande Slam dell’opposizione, con il governo battuto in Aula, pesantemente, per ben tre volte in un’ora!” così Vincenzo Vinciullo il quale continua, sottolineando che “a parte le facili e inevitabili battute, tipo se fosse un qualsiasi campionato Crocetta e i suoi sarebbero in piena zona retrocessione, purtroppo non possiamo nemmeno scherzarci su troppo perché, mentre la gente muore di fame, questo governo addirittura diserta Sala d’Ercole, da quell’irresponsabile che è, di fronte alle necessità estrema di approvare le leggi contabili e finanziarie. Non siamo ancora arrivati al fondo? A me sembra proprio che si stia scavando sul fondo: dov’erano gli assessori oggi pomeriggio? per assessorati, nelle beauty farm?”.

18.40 Antipasto di protesta di fronte all’Ars: i sindacati dei regionali hanno partecipato a un sit-in con cui manifestano contro le norme previste in Finanziaria nei confronti dei lavoratori.

18.30 Ardizzone: “Aula rinviata a domani alle 15”.

18.28 Approvati gli articoli del bilancio. Il sì definitivo arriverà dopo l’approvazione della Finanziaria.

18.25 Maggioranza ancora ko sui capitoli di spesa del presidente della Regione. L’Ars approva un emendamento di Greco e Di Mauro (Pds) che taglia di 200 mila euro per quest’anno le spese per gli esperti del presidente Crocetta.

17.52 Si apprende in Aula che è attualmente in corso una giunta di governo. La protesta di Giovanni Greco: “E’ incredibile. Si convochino gli assessori e vengano in Aula”.

17.41 Approvato l’emendamento del deputato Ciancio che taglie le spese per il noleggio delle vetture di servizio. Anche in questo caso la maggioranza che sostiene Crocetta soccombe.

17.35 Baccei: “La spesa per quel capitolo è cresciuta di circa 210 mila euro. Quindi non possiamo ridurla di 300 mila”.

17.27 Si discute di un emendamento del deputato Cinquestelle Gianina Ciancio che prevede il trasferimento di 300 mila euro destinati al leasing delle macchine di servizio a interventi per la creazione di borse di studio per la lotta alla criminalità organizzata.

17.19 Viene accantonata la rubrica di bilancio che riguarda le spese della presidenza.

17.14 Approvato un emendamento che quasi azzera le somme destinate alla comunicazione istituzionale della presidenza della Regione.

17.05 Panepinto (Pd) solleva il rischio della chiusura della discarica di Sciacca.

17.02 Greco (Pds-Mpa): “Il presidente della Regione non c’è nemmeno stavolta. Non vorrei che alla fine il governatore decida di andare da Giletti per dire: ‘Questo bilancio non è mio, è di Baccei”.

16.53 Parte l’esame del bilancio regionale.

16.48 L’Assemblea ricorda Giovanni Lo Porto, il cooperante palermitano ucciso in Pakistan. La solidarietà di Giovanni Ardizzone. I deputati di Sala d’Ercole osservano un minuto di silenzio.

16.47 Riprende la seduta.

16.16 Seduta sospesa per 15 minuti.

16.10 Approvato il bilancio interno dell’Ars.

15.59 Il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone: “A volte l’opinione pubblica è severa nei nostri confronti. Ma non sempre a torto. Credo che in questo parlamento ci siano ancora alcune spese che possono essere ridotte. Penso ad esempio alla riduzione delle auto blu solo al presidente e al vicepresidente vicario. Dobbiamo dare il buon esempio. E basta con le doppie indennità. Mentre si va a togliere i diritti acquisiti ai regionali e ai Forestali, circa 40 mila persone”.

15.53 Approvato il rendiconto dell’Assemblea regionale.

15.51 Si passa al voto del bilancio interno dell’Ars.

15.47 Ciaccio (M5S): “Basta con gli spot. Lanciamo un invito al presidente Crocetta: non vada più in tv. Basta. La smetta di distruggere questo palazzo. Chiediamo anche che venga abolita il privilegio delle attuali pensioni dei deputati, che scatteranno dopo 4 anni e sei mesi di legislatura, a prescindere dal fatto che dopo quel periodo il deputato torni o meno a lavorare. E si riducano gli stipendi dei deputati a 6 mila euro lordi. Ma l’ufficio di presidenza ci ha fatto sapere che con quei soldi non è possibile svolgere attività parlamentare”.

15.44 Milazzo (Forza Italia): “Non ha senso parlare di tagli indiscriminati. Bisogna utilizzare bene i soldi pubblici”.

15.35 Anche Gianina Ciancio (M5S): “E’ possibile che non siamo capaci di ridurre qualche spesa del parlamento? Ci sono alcune uscite che potrebbero certamente essere ridotte”.

15.15 La seduta inizia. Sala d’Ercole è semideserta. Il deputato Giovanni Greco lancia una dura accusa nei confronti dell’Ars sulle spese interne del parlamento, dalle indennità per la fondazione Federico II, all’utilizzo dei collaboratori parlamentari fino alle spese per la biblioteca.

Prima il bilancio, poi la Finanziaria. Riparte la maratona per l’approvazione della manovra a Sala d’Ercole. Una corsa che dovrà concludersi teoricamente il 30 aprile, ultimo giorno utile per l’esercizio provvisorio. Ma a dire il vero a Palazzo dei Normanni si discute già della possibilità di poter andare oltre quella data, magari approvando i documenti i primi giorni di maggio, attraverso un escamotage regolamentare.

Ma intanto, si parte. La seduta di oggi, come da prassi, si aprirà con l’approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione del bilancio interno dell’Ars. Quindi si passerà alla manovra della Regione. Una manovra accompagnata ancora dai dubbi e dalle incertezze. Mentre il bilancio, infatti, poggia ancora su entrate che dovranno essere in parte il frutto di un accordo con lo Stato non ancora formalizzato, in questi minuti si stanno raccogliendo gli emendamenti alla Finanziaria piovuti ieri fino a tarda serata. Ieri la discussione generale si è chiusa con l’intervento dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei: “Abbiamo compiuto un miracolo” ha detto.

Ma le opposizioni già promettono battaglia: “Mi rincresce – ha detto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – deludere i pochi siciliani che ancora credono alle lusinghe dell’amministrazione Crocetta. L’assessore Baccei, nella stesura del bilancio, non ha infatti compiuto alcun miracolo, bensì ha trovato qualche furbo escamotage contabile che apparentemente crea la tenuta dei conti, ma che il prossimo anno si tradurrà in aumento del disavanzo per un ulteriore miliardo. Entrate gonfiate da un lato, – ha aggiunto Falcone – riduzione della spesa molto meno consistente di quella annunciata dall’altro, nessuna norma di sviluppo. Quella approdata in Aula è una finanziaria che ci consentirà solo di galleggiare, in un teatrino surreale che vede il Pd contrapposto a Crocetta e i siciliani vittime di uno scontro all’arma bianca”.


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