30 Dicembre 2022, 14:52
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PALERMO – Domani, 31 dicembre, sarà l’ultimo giorno di attività per il numero 1500, il numero creato dal ministro della Salute nel periodo dell’emergenza sanitaria. Il servizio occupa oltre 500 persone che dall’1 gennaio saranno in cassa integrazione a zero ore.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil tenuto conto della comunicazione inviata dal Ministero della Salute ad Almaviva Contact, circa la cessazione del servizio 1500 a partire dal 31 dicembre 2022, considerata la situazione di estremo disagio sociale esploso a partire dalla serata di ieri nei territori in cui operano i 500 addetti al servizio, richiedono una convocazione urgente, fornendo la loro disponibilità ad horas.
Sulla vicenda, da sempre, è alta l’attenzione del Movimento 5 Stelle che, tramite la senatrice Dolores Bevilacqua e il deputato regionale Adriano Varrica, cerca di non far calare il silenzio sui lavoratori: “È sconcertante il comportamento di questo Governo nei confronti di lavoratori che, per servire lo Stato come operatori del numero verde ‘1500’ nel periodo più duro della pandemia, hanno perso il diritto alla clausola sociale nel disinteresse più totale delle istituzioni. Sono stati liquidati con una letterina di fine anno in cui il Ministero della Salute ha ringraziato per il lavoro svolto gettando nella disperazione più di 500 famiglie, la maggior parte delle quali tra Palermo e Catania e nel Mezzogiorno”.
“Il metodo – continuano Bevilacqua e Varrica – ricorda quello del dossier ITA, quando venne aggiudicato il servizio in pieno agosto. Ora hanno aspettato il 29 dicembre per fare questa azione vergognosa, nella bolla di fine anno tra legge di bilancio e cenone. Eppure il Governo aveva più di due mesi per intervenire quanto meno con una proroga di sei mesi, in modo da scongiurare l’incubo del baratro occupazionale che adesso si sta concretizzando”.
La questione dipende dalla volontà politica e coinvolge più di 500 lavoratori: “La ventilata volontà di procedere ad una nuova gara per un servizio affine al ‘1500’ – aggiungono gli esponenti cinquestelle – non è una soluzione perché in questo modo non ci sarebbe nessuna garanzia di tutela e di transito nel nuovo servizio. Al momento non c’è alcun atto concreto mentre gli esponenti istituzionali di centrodestra restano in silenzio. Quella che manca è chiaramente la volontà politica di risolvere questa vergognosa situazione”.
Negli ultimi sei mesi il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha incontrato più volte i lavoratori come fatto dai parlamentari cinquestelle dalla Lombardia alla Sicilia. “Conte è stato chiaro coi lavoratori durante la sua ultima visita a Palermo – concludono Bevilacqua e Varrica – Noi continueremo a fare costante azione di pressione politica e istituzionale perché a questi lavoratori sia garantita la tutela occupazionale che spetta loro. Pertanto chiederemo che venga riaperto fin dai primissimi giorni di gennaio un tavolo di crisi sia a livello nazionale che regionale. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità davanti ai lavoratori e all’opinione pubblica”.
L’assessore regionale alle attività produttive, Edy Tamajo, fa presente che “mercoledì 11 gennaio, assieme a una delegazione dei sindacati, con l’assessore al Lavoro Nuccia Albano parteciperemo a una riunione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy“. L’esponente di Forza Italia ha voluto ringraziare il ministro Adolfo Urso e tutto il suo staff “che prontamente hanno risposto alla richiesta di convocare un incontro”.
“Alla riunione – aggiunge l’assessore Tamajo – sarà presente anche il capo di gabinetto del Ministero alla Salute, Arnaldo Morace Pinelli. Per quanto nelle mie possibilità e competenze sono vicino alle famiglie dei lavoratori e al loro fianco nelle preoccupazioni. È necessario un atto di responsabilità e di coraggio da parte di tutti gli attori coinvolti”.
A Tajamo fa eco il governatore Schifani: “Seguo la vicenda con attenzione – afferma il presidente della Regione – Il governo regionale farà la sua parte affinché si possa trovare una soluzione soddisfacente per i lavoratori di Almaviva e le loro famiglie che oggi si ritrovano a vivere in una condizione di incertezza”.
“Fra pochi giorni cinquecento lavoratori Almaviva Contact, impiegati per lo più tra Catania e Palermo, rischiano di trovarsi senza lavoro perché la commessa alla quale sono assegnati è in scadenza. Nel pieno dell’emergenza Covid sono stati il front office dello Stato e delle istituzioni, rispondendo al numero ‘1500’ istituito dal ministero della Salute per fornire informazioni su green pass e pratiche burocratiche, adesso per loro si apre la strada della cassa integrazione a zero ore. Una situazione inaccettabile”. Lo dice Mario Giambona parlamentare regionale del Partito Democratico che ha presentato un’interrogazione all’Ars per chiedere al governo regionale quali iniziative intenda mettere in atto per la salvaguardia dei posti di lavoro.
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30 Dicembre 2022, 14:52