PALERMO – Da domani, venerdì 1° agosto, i 394 lavoratori dei call center Almaviva Contact di Palermo e Catania, che erano occupati al servizio 1500 attivo durante l’emergenza Covid dal ministero della Salute, non usufruiranno più della cassa integrazione e saranno licenziati.
È quanto stabilito, nei giorni scorsi, dopo una riunione fiume al ministero del Lavoro, terminata con una rottura totale fra l’azienda e i sindacati.
Licenziamenti Almaviva, “Chiediamo un’opportunità”
I lavoratori sono disperati, anche perché tra loro ci sono famiglie intere che prestavano servizio all’interno di Almaviva e adesso si trovano senza impiego. Gli ormai ex dipendenti Almaviva chiedono di non essere abbandonati e, in attesa dell’avvio del servizio 116-117, di poter continuare a percepire la cassa integrazione.
“Ci sentiamo abbandonati – dichiara Maria Lo Re che questa mattina, insieme ad altri colleghi, si è radunata a piazza Indipendenza -. Non possiamo stare tranquilli a casa pensando che da domani entreremo in Naspi”.
“Siamo riuniti per chiedere la riapertura di un tavolo e per chiedere alle istituzioni coinvolte di mettere in atto tutto quello che è necessario affinché noi riacquisiamo la dignità di lavoratori, perché non abbiamo scelto di finire in questo servizio. I nostri colleghi ex Almaviva lavorano tutti, noi siamo stati scelti come sacrificabili, ma non siamo questo. Siamo famiglie che hanno bisogno di lavorare. Chiediamo un’opportunità – conclude -, chiediamo di non essere abbandonati“.
Il numero 1500 e il mancato rientro
“Durante la pandemia sono stata trasferita al numero 1500 su richiesta dell’azienda – spiega Loredana Bruno -. Speravamo, perché così ci è stato detto, di rientrare ai nostri servizi di appartenenza ma questi sono stati spostati ad altre aziende. Di conseguenza abbiamo perso la clausola sociale e ci siamo trovati in cassa integrazione, quindi non abbiamo avuto la possibilità di scegliere”.
“In questo periodo abbiamo avuto la vicinanza dell’assessore Edy Tamajo che ci ha supportati, si è impegnato ed ha creato un progetto per noi (116-117, ndr). Si prospettava – aggiunge Loredana Bruno – che entro la fine di novembre sarebbe partito il progetto, speravamo in questo. Sappiamo che da parte della Regione c’è stato tutto il supporto“.
“Oggi scade la cassa integrazione e da domani sarà un disastro perché non è stato trovato l’accordo, chiediamo al Ministero e alla Regione che si riapra il tavolo per riavere quello che c’è stato tolto, ovvero il lavoro”.
