Altri crolli all'istituto Fermi |Sei aule inagibili, è emergenza - Live Sicilia

Altri crolli all’istituto Fermi |Sei aule inagibili, è emergenza

La protesta degli studenti. Il libero consorzio chiede aiuto a Marziano.

SIRACUSA – “Si apra un tavolo tecnico d’emergenza, coinvolgendo anche l’assessorato regionale all’Istruzione: il Libero consorzio non ha possibilità di intervenire”. È una mesta dichiarazione di resa quella che la ex Provincia regionale di Siracusa, per bocca del capo di Gabinetto Giovanni Battaglia, ha appena consegnato agli studenti dell’Enrico Fermi. Dopo il crollo di tredici giorni fa di una parte del tetto del bagno al secondo piano del grosso istituto tecnico industriale (900 alunni), ieri è stata una giornata di panico con crolli sparsi di calcinacci che oggi ha indotto i ragazzi a scioperare e chiedere tutela all’ente proprietario delle scuole superiori, il Libero consorzio. Ma la risposta è stata insoddisfacente. Segno che nell’istituto tecnico industriale siracusano si è andato a concentrare tutto il peso della mancata riforma delle Province sui territori: carenza di trasferimenti, casse vuote, zero interventi di manutenzione ordinaria nelle scuole da un anno, figuriamoci di interventi strutturali. “Il problema – hanno detto i dirigenti della ex Provincia – è nelle soluzioni: intervenire in un istituto grosso, di 900 alunni, in tempi rapidi è una cosa abissale per noi in questo momento. Per intervenire ci vogliono risorse, non avendone non sappiamo come fare. Anche questa emergenza dipende dalla legge che forse oggi passa all’Ars”. La preoccupazione dei ragazzi non è infondata: dopo il crollo del 27 aprile, c’è stato un monitoraggio dei tecnici dell’ente e dei vigili del fuoco, ne è seguita anche una prima indagine termografica. I risultati sono nel rapporto dei vigili del fuoco che una circolare della scuola non ha tenuto nascosta ai ragazzi, e per conoscenza è stata inviata anche al prefetto Armando Gradone: “Lo svolgimento di indagini volte a accertare le condizioni di sicurezza dei solai – dice la circolare – ha rilavato un’alta percentuale di situazioni critiche. Nei casi più rilevanti si è ritenuto di inibire l’utilizzo”. Sono state dichiarate inagibili 6 aule: i due bagni del secondo piano, l’aula disegno al terzo, i laboratori di cromotografia, quello di analisi strumentale e un’altra aula da disegno sempre al terzo piano. Ma soprattutto nel documento si parla di cause molteplici del crollo e dei possibili distacchi, “non rimovibili” e nemmeno “prevenibili”, e di fenomeno che “non può che peggiorare”. Dopo queste notizie, i calcinacci di ieri caduti in diverse aule al terzo piano non potevano che suscitare un sentimento nei ragazzi: “Non ci sentiamo protetti né tutelati”. E a un mese dalle interrogazioni finali, dei compiti decisivi, della preparazione alla Maturità, hanno scioperato e sono andati dritti alla ex Provincia. “Il Fermi è un’emergenza grossa –ha detto ancora il dirigente del Libero consorzio -, è uno degli istituti più grossi della Sicilia. Si tratta di andare a fare tutti i solai in un istituto di 4 piani. Pesa anche la specificità dei laboratori su un eventuale trasferimento”. S’è parlato, infatti, di un possibile spostamento d’emergenza nel costruendo liceo Einaudi al quartiere Pizzuta. Ma si potrebbe attuare, semmai, il prossimo anno. Adesso le soluzioni sono talmente nebulose che il capo di Gabinetto del Libero consorzio indica solamente un tavolo d’emergenza che coinvolga la Regione, “visto che innanzitutto si tratta di un problema di risorse”. “Finire l’anno scolastico in sicurezza –Battaglia elenca gli obiettivi del tavolo con tecnici e con l’assessore regionale all’Istruzione Bruno Marziano – sentire dai tecnici le soluzioni, capire se ci sono i fondi e stilare un piano d’emergenza straordinario”. L’assessore Bruno Marziano s’è detto immediatamente disponibile a partecipare a un tavolo di questo tipo ma ha anche aggiunto: “La ex Provincia di Siracusa avrebbe potuto far pervenire alla Regione un progetto sul Fermi entro marzo, nell’ambito dell’aggiornamento annuale dell’anagrafe sull’edilizia scolastica. Strumento con cui abbiamo già finanziato 80 scuole in Sicilia, avremmo potuto inserire pure il Fermi”.

 


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