CASTELVESTRANO (TRAPANI) – Una storia di morte e violenza che neppure il tempo è riuscita a seppellire. A distanza di 23 anni i carabinieri di Castelvetrano hanno fatto luce su un duplice omicidio commesso il 24 agosto del 1990. In un ovile a Campobello di Mazara furono ritrovati i corpi, crivellati a colpi di lupara, di Paolo Favara e Caterina Vaiana. Avevano 30 e 33 anni.
A sparare, secondo l’accusa, sarebbero stati Claudio e Giuseppe Vaiana, due fratelli castelvetranesi che non avrebbero accettato la relazione della sorella Caterina con Favara. Al centro della vicenda c’è anche una storia di violenze di cui scegliamo di non pubblicare i particolari per tutelare i protagonisti.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Marsala, Bernardo Petralia, ha consentito di svelare quanto sarebbe accaduto in contrada Dionisio nell’ovile di proprietà dei Vaiana. Paolo e Caterina furono freddati con una raffica di colpi calibro 12 esplosi con un fucile da caccia.
Attraverso una serie di interrogatori, riscontri e ricostruzioni, la responsabilità è caduta sui due fratelli Vaiana che per 23 lunghi anni sarebbero riusciti a nascondere la verità. Una verità fatta di morte, violenza e soldi. Ad armare la mano dei due fratelli anche le pressanti richieste della sorella che voleva indietro i tredici milioni di lire che aveva loro prestato per costruire l’ovile.
L’indagine era stata riaperta nel dicembre 2010 e si è conclusa nel mese di agosto del 2012.