PALERMO – Dopo le ronde e gli atti vandalici sugli autobus Amat corre al riparo, aumentando i controlli a terra e affidandosi a una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine. “Sono le uniche – dice il presidente dell’azienda di trasporti Antonio Gristina – che sanno mettere in atto le misure più adeguate a debellare la microcriminalità”. Un monitoraggio continuo che l’azienda mette in atto anche sul fenomeno di chi sale a bordo dei mezzi senza pagare i biglietti, ma su cui Gristina chiede “un impegno di coscienza civile”.
Nelle ultime settimane i mezzi dell’Amat sono stati al centro di diverse notizie di cronaca, come le ronde fatte da alcune formazioni politiche in nome di una maggiore sicurezza, o alcune linee che sono state bersaglio di vandalismo e di attacchi di baby gang nei quartieri periferici. Gristina, però, non vuole parlare di emergenza sicurezza: “Non ha senso, perché nel caso degli atti vandalici si alternano momenti di recrudescenza e momenti di tranquillità. Poi bisogna distinguere tra atti di teppismo e atti contro il nostro personale, che affronta con la dovuta professionalità, cura e attenzione tutti i casi e avvisa subito i servizi di sicurezza”.
Sulla risposta da dare ai casi di vandalismo, Gristina sottolinea che “Amat affida la sicurezza sia dell’utenza che dei lavoratori alle forze dell’ordine, ovvero a coloro che con adeguata professionalità e specializzazione sanno mettere in opera le misure più adeguate ad arginare o debellare i fenomeni di microcriminalità. L’azienda – continua ancora Gristina – è in contatto con i vertici delle forze dell’ordine attraverso dei tavoli aperti che permettono un monitoraggio costante della situazione”. Ma l’azienda di trasporti pubblici si muove anche in proprio: “Abbiamo intensificato le attività ispettive e di controllo a terra – dice il presidente Gristina – siamo particolarmente attenti ai fenomeni collegati ad atti di vandalismo, che talvolta con un minimo di attenzione da parte della collettività potrebbero essere evitati”.
Un’azione di contrasto che Amat ha messo in atto anche contro un altro fenomeno che la danneggia, quello del ‘portoghesismo’, ovvero delle persone che salgono a bordo senza pagare il biglietto. “Cerchiamo di contrastare l’abusivismo a bordo con personale interno e di ausilio – dice Gristina – ma su questo tema serve un impegno di coscienza civile, perché quelle dei biglietti sono risorse necessarie per il funzionamento e il mantenimento del servizio di trasporto pubblico. Il non pagamento del titolo – precisa Gristina – è un fenomeno che determina anche l’inefficienza e l’abbassamento della qualità del servizio, e non il contrario”. I numeri raccolti da Amat sul portoghesismo sono diffusi solo per analisi interne, ma il presidente Gristina precisa che l’abusivismo è “diffuso e monitorato su tutta la rete cittadina, ma è da considerare come un fenomeno italiano, dato che in tutta Italia l’evasione è stimata intorno ai 500 milioni di euro. Dati che devono fare riflettere in generale, e a cui noi cerchiamo di rispondere con un adeguamento tecnologico, dai biglietti elettronici alla gestione centralizzata, che verranno finanziati con fondi del Pon Metro”.
Un rinnovo che passa anche da investimenti nel parco mezzi. “Ci sono delle gare in corso – dice Gristina- una indiretta con fondi del Pon Metro e una diretta da parte nostra per l’acquisto con fondi ministeriali, erogati dalla Regione. Siamo in attesa di perfezionare le gare, ma in totale parliamo di circa 120 mezzi. Un intervento corposo – conclude Gristina – e che include l’informatizzazione dei servizi, che completa dal punto di vista tecnologico la piattaforma generale integrata di infomobilità”.