PALERMO – Una quarantina tra elettricisti e periti, indicazioni su come spendere 850 mila euro per le metanizzazioni, un contratto di servizio da rivedere ma soprattutto una gara d’ambito da affrontare e che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe rivelarsi una mazzata fatale. Ecco la situazione dell’Amg, ossia la partecipata del comune di Palermo che, per conto di Palazzo delle Aquile, gestisce la rete del gas ma si occupa anche di illuminazione pubblica ed energie alternative. Una società che è considerata uno dei gioielli dell’amministrazione comunale, visto che è anche in attivo e non ha disallineamenti, ma che sconta il blocco delle assunzioni e i limiti del contratto col Comune.
Partiamo dal personale, che inizia a diventare poco ma che è soprattutto in età avanzata: l’azienda ha chiesto almeno quaranta tra elettricisti e periti, specie per la manutenzione dei pali della luce. Però le richieste di Amg non si fermano qui, ma riguardano il generale il contratto di servizio che vale circa nove milioni ed è datato 2001. In pratica l’azienda ha bisogno del benestare del Comune (e dei relativi soldi) per qualunque intervento di manutenzione straordinaria, oltre che per farsi carico di nuovi punti luce: è il caso delle opere di urbanizzazione realizzate dai privati e cedute a Palazzo delle Aquile, che poi deve affidarle all’Amg con tempi a volte lunghi. Basti pensare che non tutti i 47 mila pali della luce in città sono compresi nel contratto. Contratto che restringe i margini di manovra, visto che per intervenire bisogna comunque passare dagli uffici di piazza Pretoria, come nel caso dell’incendio della cabina Assunta in zona Oreto.
Così come dal Comune si attendono indicazioni sulla metanizzazione. Ad oggi si è completata la terza fase di un’operazione iniziata negli anni Ottanta e che ha portato a una rete di oltre 800 chilometri che va dal centro alle periferie (Brancaccio, Santa Maria di Gesù, Borgo Molara, Boccadifalco, Ciaculli, Sferracavallo, Tommaso Natale, Partanna Mondello, Valdesi, Addaura, Vergine Maria Arenella). Ma alcune zone sono ancora scoperte o anche singole vie del centro storico: il costo per i residenti è proibitivo e quindi è necessario l’intervento del pubblico. Le economie ammontano a 850 mila euro: soldi nel cassetto, in attesa che il Comune si decida a indicare dove realizzare le nuove reti.
Ma il vero nodo è la gara d’ambito. Il servizio di gestione delle reti, che finora i comuni hanno affidato spesso in house, deve essere messo sul mercato al prezzo più vantaggioso; il territorio italiano è stato diviso in 177 ambiti e Palermo città fa ambito a sé. Le gare si sarebbero già dovute svolgere, ma praticamente ovunque si registrano ritardi (ne sono state fatte meno di dieci). Il punto, quindi, è che Amg dovrà competere con altre aziende per continuare a gestire il servizio gas che, fra i suoi, è il più remunerativo: sostenersi solo con l’illuminazione pubblica sarebbe un problema, in termini economici, visto che il contratto non coprirebbe tutti i costi. Una situazione di per sé già delicata, ma aggravata dal fatto che Amg non ha un ufficio gare, né competenze interne necessarie per attrezzarsi al meglio. Da qui l’idea di alleanze con altre ex municipalizzate italiane, nel tentativo di fare rete e diventare competitivi.
“Amg si trova davanti a un bivio e il Comune deve sostenere la sua azienda rivedendo il contratto di servizio, dando il via libera alle assunzioni necessarie ma soprattutto affrontando il tema della gara d’ambito – dice il capogruppo di Palermo 2022 in consiglio comunale, Tony Sala – serve una strategia chiara, che comprenda anche eventuali sinergie con altro soggetti, per competere ad armi pari e non perdere questa occasione di sviluppo. È necessario che il consiglio comunale discuta di Amg e del futuro dei lavoratori”.