PALERMO – Tra dieci giorni il futuro dell’Amia non sarà più avvolto nel mistero. Per quella data, infatti, il Tribunale fallimentare deciderà se accogliere la proposta di concordato, che garantirebbe la sopravvivenza dell’azienda, o di rigettarla decretando, di fatto, il fallimento dell’ex municipalizzata.
All’interno della giunta serpeggia un moderato ottimismo, anche perché dagli incontri che si sono tenuti al mistero dello Sviluppo economico settimana scorsa e che hanno coinvolto sia gli amministratori straordinari dell’azienda che gli assessori Lapiana e Abbonato, sarebbe emersa la volontà di arrivare ad un soddisfacimento delle spettanze dei creditori attorno al 15-20 per cento; discorso diverso, invece, per quel che concerne i dipendenti, nello specifico leggi Tfr e versamenti all’Inps, che si vedrebbero riconosciuta la totalità delle somme dovute.
A prescindere dal modo in cui si concluderà la vicenda, l’intenzione del Comune rimane quella di creare una nuova azienda, posta sotto il controllo dell’amministrazione, che prenda il posto della vecchia società che verrebbe dismessa un attimo dopo la risoluzione della contesa con i creditori. L’auspicio della giunta è quello di arrivare ad una soluzione definitiva già all’inizio del nuovo anno.