Amore al 41 bis, bloccata la lettera di una donna al boss

Amore al 41 bis, bloccata la lettera di una donna al boss ergastolano

Cosa ha stabilito la Corte di Cassazione

Questa volta la lettera della donna al boss al 41 bis andava censurata senza sé e senza ma. Troppi riferimenti alle dinamiche criminali per consentire che Davide Emmanuello leggesse lo scritto di Clare Holme.

Dal 2008 vivono una relazione sentimentale ed epistolare. Pochi mesi fa, dopo 17 anni, si sono potuti incontrare seppure attraverso il vetro divisorio che nella sala colloqui del carcere di Sassari impedisce il contatto fisico fra il detenuto al carcere duro e tutti i visitatori.

La Cassazione ha stabilito che l’affettività è un diritto anche per le persone in regime di 41 bis come l’ergastolano detenuto dal 1993. Non devono essere per forza sposati.

Holme, italo inglese residente a Modena, ha gestito prima una cooperativa sociale e ora una associazione sportiva. Impegnata nella difesa dei diritti del detenuti ha intrattenuto corrispondenza anche con altri personaggi noti alle cronache. Qualche tempo fa fu dato il via libera ad una missiva destinata a Giovanni Riina, il figlio ergastolano del capo dei capi.

Cosa è cambiato adesso? “Nella missiva oggetto di trattenimento provvisorio la mittente (Clare Holme) riferisce di fatti che coinvolgono dinamiche associative criminali coinvolgenti la stessa organizzazione di cui ha fatto parte il detenuto, che peraltro è destinatario di un divieto di ricevere quotidiani dalla zona di provenienza, e che, pertanto, dall’inoltro della missiva potrebbero derivare problematiche di sicurezza”.

E nulla è servita la tesi difensiva che si trattasse di notizie pubbliche apprese sulla stampa e che la donna è sempre stata lontana da ogni dinamica criminale. Il ricorso di Emmanuello è stato dichiarato inammissibile.

Clare Holme, totalmente estranea ad ogni ambiente criminale, ha scritto un commento nella nostra apposita sezione che riportiamo integralmente: “Quindi è ok che un detenuto resti all’oscuro di fatto che lo riguardano e quindi non possa difendersi ma solo essere soggetto di continue riapplicazione del 41 bis? Richiedo l’intervento di quelle figure istituzionali che devono garantire la sicurezza nazionale e di TUTTI i cittadini: anche ergastolani o legati ad un ergastolano. Che io non sia criminale lo dicono gli organi preposto e quindi, lavorare verso una revisione a chi dà tanto fastidio? Ho promesso a Davide che gli avrei ridato fiducia nelle istituzioni. Non lasciate che invece la perda io. Grazie, Clare”.


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