CATANIA – “Il nuovo Piano Regolatore di Catania, che impone per le nuove costruzioni un minimo di aree permeabili, potrebbe favorire la soluzione dei problemi, mentre aspettiamo da sempre che la Provincia Regionale assuma il ruolo che le compete nel coordinamento urbanistico e delle opere riguardanti il territorio etneo”. Lo afferma il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) di Catania Nicola Colombrita commentando gli effetti del nubifragio abbattutosi ieri su Catania e parte della Provincia. Colombrita osserva che “gli allagamenti del centro cittadino a causa delle piogge derivano da tre cause principali: cattiva esecuzione dell’edilizia residenziale, mancata manutenzione delle opere di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche e mancato coordinamento nelle fognature dei paesi pedemontani”. “Così come quotidianamente migliaia di catanesi che risiedono a Gravina, S.Agata li Battiati, Tremestieri Etneo e San Giovanni La Punta nelle ore di punta si riversano sulle strade per portare i figli a scuola o recarsi al lavoro – sottolinea Colombrita – allo stesso modo le acque degli edifici mal costruiti dai tetti scaricano sulle strade, che diventano quindi torrenti. Eppure sarebbe così semplice, con il nostro sottosuolo costituito da rocce laviche, dopo aver rispettato gli elementi basilari del manuale del buon architetto, realizzare sistemi di drenaggio e perdenti naturali”. “Ero ancora studente – conclude – a causa di temporali prolungati nel tempo si ebbero alcuni morti e nacque il progetto del canale di gronda che avrebbe dovuto evitare gli allagamenti. Il canale dopo decenni è stato completato anche con il dispositivo di scarico a mare, ma forse le opere di raccolta non sono sufficienti o la cattiva manutenzione ne impedisce il funzionamento”.
l presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili di Catania, Nicola Colombrita commenta gli effetti del nubifragio: "Gli allagamenti derivano da tre cause principali: cattiva esecuzione dell'edilizia residenziale, mancata manutenzione delle opere di raccolta e smaltimento delle acque e mancato coordinamento nelle fognature dei paesi pedemontani"
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