Marianna dispersa a Favara: trovata la giacca, si cerca ancora

Dispersa a Favara, si continua a scavare: trovata la giacca di Marianna

Da cinque giorni decine di uomini e mezzi in campo per trovare la donna

AGRIGENTO – Il quinto giorno di ricerche si è appena concluso a Favara, ma un’altra volta senza esito. Marianna Bello, 38enne madre di tre figli, risulta ancora dispersa dopo il nubifragio che il primo ottobre ha colpito il paese in provincia di Agrigento. Nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 5 ottobre, è stata trovata la sua giacca. Si trarra di una felpa Adidas nera che quella mattina indossava e che è stata riconosciuta dai familiari.

Svuotati i canali

E’ stata recuperata in uno dei canali che nelle ultime ore i vigili del fuoco e la protezione civile hanno svuotato a monte e a valle delle briglie del vallone Cicchillo. Negli scorsi giorni sono stati ritrovati la borsa, il portafogli con la foto di uno dei suoi bimbi, il cellulare e il documento d’identità della figlia. Le squadre di soccorritori non si sono mai fermate, l’area delle ricerche si estende quotidianamente e dall’alto il territorio viene passato al setaccio anche da elicotteri e droni, fino al mare.

Le ricerche di Marianna Bello: ispezioni a tappeto

In campo ci sono decine di uomini e mezzi, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile civile, volontari delle associazioni, unità cinofile, guardia costiera. Due giorni fa sono entrati in azione anche i cani molecolari che hanno già battuto palmo a palmo anche le zone più impervie. “Le squadre operative, in supporto ai vigili del fuoco – spiega il dipartimento della protezione civile regionale – stanno procedendo alle attività di svuotamento dei cosiddetti “laghetti”. Contestualmente si stanno svolgendo ispezioni visive lungo l’intero percorso del vallone, con l’ausilio dei mezzi pompe idrovore e torri faro della protezione civile siciliana e di mezzi meccanici dei vigili del fuoco”.

Le ricerche di Marianna Bello a Favara

In campo anche tanti volontari

“Alle attività hanno partecipato diverse organizzazioni di volontariato attivate dal dipartimento regionale della Protezione civile: i Falchi di Palma di Montechiaro, la Procivis di Licata, l’Odv di Ribera e la guardia costiera di Licata. A loro si è aggiunta una squadra della Provincia di Agrigento, impegnata nel coordinamento e nel supporto logistico”, precisano.

Favara ancora col fiato sospeso per Marianna

Favara intanto continua a vivere col fiato sospeso. Il dramma di Marianna ha colpito tutta la comunità profondamente, che continua a pregare e a sperare nel miracolo. Ieri, sabato 4 ottobre, una delle giornate più difficili. Un falso avvistamento della donna, segnalato al 112, ha provocato il caos. Una fake news, come è stato confermato dalla questura e dal sindaco di Favara. Il primo cittadino ha poi commentato: “Si sta concludendo forse la giornata più lunga, quella che è stata per un momento rischiarata dalla speranza di un ritrovamento che peró era solo un’illusione”.

Protezione civile e vigili del fuoco in campo

Il sindaco: “Continuiamo a cercare Marianna”

“Voglio intanto tornare a ringraziare volontari, forze dell’ordine e corpi di soccorso che si stanno spendendo senza sosta e con un trasporto emotivo straordinario. A Favara lo Stato c’è, nella sua massima espressione. La mia gratitudine va, tra gli altri, al prefetto Salvatore Caccamo, al questore Tommaso Palumbo e al comandante provinciale dei vigili del fuoco Calogero Barbera. In questi giorni sono stati nelle nostra città per coordinare e sostenere le ricerche e al capo della protezione civile regionale che su nostra richiesta ha messo a disposizione le unità cinofile molecolari”.

“Grazie ai carabinieri della Tenenza di Favara e al luogotenente Paolino Scibetta in particolare per aver messo il cuore ogni singolo giorno, fin dal primo momento dell’emergenza. Continuiamo a cercare Marianna Bello – ha concluso il primo cittadino – lo dobbiamo ad una famiglia che aspetta risposte”.


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