"Anche i carcerati devono mangiare" | L'importanza di chiamarsi Graviano

“Anche i carcerati devono mangiare” | L’importanza di chiamarsi Graviano

Commenti

    Ma con tutti i miliardi che hanno un contributo di solidarietà per le famiglie dei detenuti potrebbero benissimo elargirlo direttamente loro senza ricorrere ad estorsioni….

    Faccio un appello a tutti i commercianti e gli imprenditori Palermitani che ancora pagano il pizzo denunciate i mafiosi che vi fanno le estorsioni e fatelo con le denunce di massa cioè con le denunce collettive in ogni quartiere di Palermo,e andate tutti prima da addiopizzo per constatare che siete già in tanti a rivolgervi da addiopizzo e poi fate tutti le denunce di massa cioè le denunce collettive contro i mafiosi in ogni quartiere di Palermo ossia il mio auspicio è che in ogni quartiere di Palermo ci siano tanti commercianti e imprenditori che facciano le denunce di massa cioè le denunce collettive contro gli uomini del disonore(io li chiamo così perchè sono gentaglia e delinquentacci che hanno un senso distorto dell’onore) appartenenti a cosa nostra Palermo

    Certi soggetti non si vergognano di vivere da parassiti?

    Denunziate questi parassiti che succhiano il sangue di chi lavora

    Più numerose sono le denunzie compiute avvalendosi della consulenza legale di Addiopizzo, più profonda diventa la divisione fra cittadini e criminali, fra vittime e carnefici, fra legalità e oppressione. Continuiamo a rafforzare ogni giorno la memoria collettiva nel ricordo perenne di Falcone, Borsellino e tutti gli altri martiri della violenza e dell’ingiustizia.

    Ergastolo ergastolo, solo cosi si puo’ estirpare questo cancro. Come si puo vedere non si redime nessuno nonostante gli anni passati in carcere. Ergastolo unica cura.

    Ma con tutti i miliardi che hanno, perché lo Stato non glieli sequestra,, risana il bilancio statale, si toglie dai piedi PER SEMPRE quest’incivili dannosi alla societá e risolviamo molti dei problemi che affòssano la Sicilia e l’Italia?

    No, perché SONO parassiti e i parassiti creano solo danni e vanno eliminati.

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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