Amenta e le richieste dei sindaci: Schifani lancia il cronoprogramma

Amenta e le richieste dei sindaci: Schifani lancia il cronoprogramma

Gli interventi al San Paolo Palace

PALERMO – “Oggi cogliamo l’occasione per confrontarci tra sindaci, ma soprattutto con le istituzioni superiori e tutti gli attori che devono fornire servizi ai cittadini. Siamo in un momento di grande cambiamento e queste sono sfide che vorremmo affrontare insieme con la Regione, con il governo nazionale, non si possono affrontare in solitudine”. Lo ha detto Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia, a margine della celebrazione per i cinquant’anni dell’Associazione dei comuni siciliani, all’hotel San Paolo Palace, a Palermo. “Tra i temi più importanti – ha puntualizzato Amenta – la digitalizzazione dei comuni, lo spopolamento dei territori delle aree interne, la transizione ecologica, il rischio idrogeologico. Tutti questi temi vanno affrontati con risorse finanziarie, ma servono competenze, quindi, risorse umane che vengono sempre meno nelle piante organiche dei comuni”.

L’efficientamento energetico

Ma tra le questioni più urgenti, secondo Amenta, c’è “l’efficientamento energetico perché se vogliamo diventare una piattaforma energetica dobbiamo prima darci regole chiare”. Altro tema pressante è quello del welfare e della occupazione. “Tema – ha detto – che va agganciato a inclusione sociale, immigrati, minori anziani, disabili che vanno aiutati nel tentativo di dare sempre più qualità ai servizi. Il tema del welfare si collega inevitabilmente al tema della finanza che, stando all’applicazione delle norme nazionali, sta mettendo in ginocchio i comuni siciliani”.

Schifani lancia il cronoprogramma

“Uno dei primi obiettivi da conseguire – ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifaniè la riforma delle Province regionali, con la reintroduzione dell’elezione diretta e la riallocazione delle funzioni di area vasta, che rappresenta elemento prioritario del programma di governo. Un nuovo modello istituzionale essenziale per la gestione democratica del territorio, aperto alla partecipazione ed al confronto. Sono certo che, terminata la manovra finanziaria, l’Assemblea nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica approverà una riforma attesa da anni e che potrà restituire capacità di autogoverno ai territori”.

Rifiuti, l’impegno del Governo

Il presidente Schifani parla anche di rifiuti: “È impegno prioritario del governo regionale come ho ribadito più volte, razionalizzare un sistema che genera costi, disfunzioni e disservizi, ancora incentrato sul conferimento in discarica. Nelle grandi città sono ancora troppo bassi i livelli di raccolta differenziata, nonostante gli encomiabili progressi dei comuni di dimensioni minori”.

“Il nuovo piano dei rifiuti – ha sottolineato Schifani – sarà esitato a giorni dalla Cts e potremo così procedere all’approvazione e al conseguente avvio delle azioni. Al centro, il rafforzamento della raccolta differenziata e del riciclo e la realizzazione dei termoutilizzatori-termovalorizzatori. È una partita senza tempi supplementari, nella quale la Sicilia e le sue istituzioni devono centrare un obiettivo per troppo tempo perseguito senza risultati concreti”.

“Nuovo patto Regione-amministratori”

Il presidente lancia un nuovo patto tra Regione e amministratori locali: “Ritengo essenziale il confronto con chi ha la responsabilità dell’amministrazione locale. I comuni, per ricordare il pensiero di don Sturzo, non sono soltanto l’istituzione più prossima alle persone, ma rappresentano il luogo dove matura la cultura e la pratica del metodo democratico. Dobbiamo lavorare per rafforzare la democrazia nelle nostre istituzioni, per renderle più capaci di offrire servizi, di dare risposte a cittadini ed imprese della Sicilia, per costruire occasioni di sviluppo, per offrire un’opportunità alle famiglie che chiedono un sostegno, per garantire sicurezza e pulizia. La Sicilia che vuol crescere e che vede troppi figli andar via in cerca di futuro sappia che le istituzioni lavorano insieme per cogliere tutte le opportunità che giungono dal Pnrr, dalla programmazione europea, delle risorse della coesione, che insieme con il governo centrale dovremo impiegare per grandi progetti, come dalle stesse risorse del bilancio regionale”.

Pnrr, utilizzare bene le nuove risorse

Schifani passa poi al Pnrr: “Destano preoccupazione i dati Svimez sulla capacità di utilizzo di queste risorse da parte delle amministrazioni locali siciliane alla quale si è connessa la complessa operazione di rimodulazione delle assegnazioni finanziarie. Se l’Italia centrerà gli obiettivi fissati con il Pnrr per asili nido e scuole dell’infanzia che vedono gli enti territoriali quali oggetti attuatori, solo a certe condizioni – ha sottolineato Schifani – il risultato conseguito al Sud, ed in particolare in Sicilia, per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia e per creare nuovi posti, lascia oggettivamente preoccupati. Come emerge dagli ultimi dati, le amministrazioni siciliane sono quelle che perdono più opportunità e sono più lontane dagli obiettivi prefissati. In Sicilia si sarebbero dovuti realizzare circa 25mila nuovi posti asilo, a stento si supereranno i 10mila”.

“La scelta originaria del Pnrr di individuare canali paralleli nell’assegnazione delle risorse di questa straordinaria misura, alla quale l’Europa ha affidato una prospettiva per le prossime generazioni (Next generation Eu) – ha proseguito il presidente Schifani – deve vederci impegnati tutti per conseguire il massimo risultato. A fronte di 2,2 miliardi di euro per la Regione e gli enti sanitari, a comuni e province della Sicilia sono state assegnate risorse per circa 4,4 miliardi. Investimenti ingenti con tempi molto stretti per impiego e rendicontazione. Analizzando l’esito dei bandi di gara per l’aggiudicazione delle risorse e i successivi decreti di attribuzione, al 10 ottobre – ha detto Schifani – risultavano assegnati a soggetti attuatori pubblici per progetti da realizzare nel territorio siciliano 12,6 miliardi del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari, concentrati negli interventi per la rivoluzione verde e la transizione ecologica e infrastrutture per una mobilità sostenibile”.

Interviene il sindaco di Palermo

Secondo il sindaco di Palermo Roberto Lagalla “i governi nazionali che si sono succeduti non hanno dato una risposta alla possibilità di mettere la Tari in bolletta, anzi le risposte che si sono succedute vanno in direzione negativa. Questo contribuisce a un appesantimento economico per i comuni, costretti ad accantonare risorse importanti e destinatari di un’evasione fiscale che certamente offende la partecipazione democratica ma soprattutto depaupera ogni possibilità di intervento degli stessi comuni sul territorio e a sostegno della popolazione. Anci ha un ruolo di coordinamento delle azioni e delle attività degli enti locali sul territorio e in Sicilia promuove e spinge politiche a sostegno degli enti locali e del loro ruolo”.

Le parole del segretario generale

Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia, ha parlato del tema delle autonomie locali.

“Per affrontare in modo deciso le criticità del sistema delle autonomie locali occorre un intervento a tre, lo diciamo da tempo, e mettere attorno ad un unico tavolo lo Stato, la Regione e gli enti locali. In Sicilia abbiamo una specificità sul tema degli enti locali, ma spesso le norme regionali non sono coordinate con quelle nazionali e quindi nei processi rimaniamo indietro”, afferma Alvano.


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