PALERMO – Ancora incertezze sul futuro del tram a Palermo. L’incontro, avvenuto questa mattina tra la Sis e i sindacati, nel corso del quale si è discusso del futuro dei lavoratori, ha portato ad una nuova fumata nera. L’impresa che si occupa della realizzazione della linea tranviaria in città, infatti, non avrebbe fornito alcuna rassicurazione in merito alla sospensione del licenziamento collettivo, dunque la posizione degli operai a partire dal 27 maggio rimane ancora incerta.
Dopo il vertice di questa mattina, i sindacati hanno seccamente smentito la notizia della prosecuzione dei lavori da lunedì: “A prescindere dalle notizie lette sulla stampa, formalmente non abbiamo ricevuto nessuna notifica sull’interruzione della pratica di licenziamento – tuona il segretario della Filca Cisl, Antonino Cirivello – Eravamo ottimisti ma, adesso, le belle parole non servono più. Ci sono i proclami e le buone intenzioni ma, ad oggi, servono fatti concreti e notizie precise”.
A fargli eco anche il sindacalista della Feneal Uil, Angelo Gallo, che ha annunciato per domani pomeriggio un’assemblea dei lavoratori indetta congiuntamente dalle tre sigle di categoria: “Abbiamo comunicato sia al prefetto sia al sindaco Orlando che agli assessori Giuffrè e Abbonato la volontà di intraprendere una discussione chiara in merito”.
La volontà dei sindacati, sembra quella di sposare la linea dura: “I dipendenti hanno il diritto di essere informati sullo stato dei lavori – dichiara Mario Ridulfo della Fillea Cgil – Se, nei prossimi giorni non avremo rassicurazioni sul futuro dei lavoratori, intraprenderemo azioni di protesta”.
Un altro nodo da sciogliere riguarda le polizze assicurative per i cantieri, già scadute, per il cui rinnovamento servirebbe una cifra che si aggira attorno agli 1,7 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, gli 87 milioni stanziati dalla Regione, nessuna novità trapela dalla Corte dei Conti, che non ha ancora firmato il decreto che sbloccherà la somma.
L’ottimismo trapelato nei giorni scorsi, dopo la nota inviata con cui la Sis si impegnava “ad effettuare ogni possibile sforzo possibile per evitare l’interruzione dell’appalto, limitando il più possibile gli effetti derivanti dall’esecuzione del licenziamento collettivo già attivato anche eventualmente sospendendone l’esecuzione”, rischia pertanto di trasformarsi in un fuoco di paglia.