PALERMO – La prova tv inchioda Sinisa Andelkovic. Il giudice sportivo ha squalificato per una giornata il difensore del Palermo per il fallo di mano contro la Reggina. “Le immagini televisive – recita il comunicato del giudice sportivo – documentano che nelle circostanze segnalate il calciatore rosanero, a seguito di un tiro da fuori area respinto dal proprio portiere, si posizionava a pochi metri dalla linea di porta, opponendosi così alla ribattuta di un calciatore amaranto inginocchiandosi ed allargando il braccio sinistro che intercettava in tal modo la traiettoria del pallone. L’arbitro concedeva un calcio d’angolo. E’ di tutta evidenza che il calciatore del Palermo ha deviato volontariamente il pallone con il braccio sinistro evitando, in questo modo, la segnatura di una rete da parte della Reggina, venendo meno agli elementari principi di lealtà e probità sportiva. Ne consegue l’ammissibilità ex art. 35, n. 1.3 CGS della proposta prova televisiva e la sanzionabilità ex art. 19 comma 4 lett. a) delibera a seguito della segnalazione del Procuratore Federale, di infliggere al calciatore Sinisa Andelkovic la sanzione della squalifica per una giornata effettiva di gara”.
Il Palermo ha annunciato che presenterà ricorso e sul sito ufficiale del club di viale del Fante il direttore dell’area tecnica Giorgio Perinetti ha commentato così la decisione del giudice Battaglia. “La prima riflessione che faccio – scrive Perinetti – è che si è da subito cercato di circoscrivere ad un unico episodio l’intera gara di sabato contro la Reggina. La legittimità della vittoria del Palermo è sacrosanta e sancita da una superiorità manifesta, con il portiere della Reggina migliore in campo. È stato detto, addirittura, che il rigore (che avrebbero dovuto comunque realizzare) avrebbe aperto ad una rimonta della Reggina senza sottolineare che il Palermo avrebbe potuto segnare ancora anche sull’eventuale 1-1, così come capitato successivamente con la rete di Milanovic. L’errore del direttore di gara è avvenuto con una decisione presa in una frazione di secondo ed in un’azione molto veloce e per nulla chiara dato il numero di contendenti in area. Il fallo, infatti, è stato evidenziato soltanto da numerosi replay televisivi. Ci sembra molto più serio e grave il provvedimento preso a caldo da parte del giudice sportivo senza alcun precedente specifico, applicando forzatamente una norma fino al limite consentito dal regolamento. Non posso, purtroppo, non leggere in ciò un mero tentativo di rendere presunta giustizia a chi si sente danneggiato – alimentando sterili polemiche, anziché ridimensionandole – nel nome di un’imparzialità che non ha bisogno di essere in alcun modo dimostrata, essendo le istituzioni calcistiche caposaldo di garanzie superpartes. Questo, che diventerebbe un clamoroso precedente, rischierebbe di far divenire ogni gara un pretesto, per applicazioni allargate della norma, con conseguenti dubbi sulla regolarità del campionato. Pertanto, certo di vedere le nostre ragioni valere, propongo immediato reclamo d’urgenza agli organi deputati. Mi auguro, infine, che il clamore mediatico il cui episodio va esponendosi consenta serenità e tranquillità di giudizio ai direttori di gara, ed ai loro assistenti, chiamati ad arbitrare le prossime partite del Palermo. La società sta cercando di centrare i propri obiettivi, lottando settimanalmente sul campo con i mezzi che le vengono da volontà ed abnegazione dei suoi professionisti impegnati”.