CATANIA – Si fa sempre più critica la situazione dei centri di formazione Anfe. Il plesso di Acireale da domani sarà costretto a sospendere l’attività didattica. Gli educatori incroceranno la braccia. Al centro di questa iniziativa radicale c’è l’impossibilita da parte del personale sia docente, tecnico che amministrativo, a poter sostenere le spese minime per potersi recare sul luogo di lavoro. Lo spiega a LiveSiciliaCatania Francesca Spampinato, direttore del distaccamento acese: “Ci fermiamo per sfinimento. Non possiamo più sostenere i costi del lavoro. Non ci pagano da venti mesi e non abbiamo più né i soldi né il morale per continuare. Siamo educatori, ci occupiamo di minori, ed è per noi è difficile – spiega il dirigente – continuare in queste condizioni. È chiaro che questa iniziativa serve per dare un segnale all’opinione pubblica, almeno sul lavoro che svolgiamo”.
Una protesta che in un certo modo riguarda anche le sorti degli studenti formati. “I ragazzi sono a casa. Li abbiamo invitati lunedì in piazza Duomo per partecipare a questa trasferta catanese di solidarietà. È chiaro che loro hanno tutto il diritto di andare a scuola. Ma dopo venti mesi non siamo più in grado di sostenere questa situazione”.
Lo scenario descritto appare dunque di estrema precarietà. Dove, oltre agli stipendi, non è stato possibile pagare neanche le utenze per la gestione del plesso. Nonostante ciò la sede di Acireale risulta essere assolutamente a norma. “Noi abbiamo lavorato finora – continua la Spampinato – nel pieno rispetto di tutte regole. Abbiamo subito addirittura una ispezione, una verifica, da parte di una consulenza esterna della Regione, per controllare il lavoro che facciamo. Non è stata trovata nessuna criticità. Ma continuano lo stesso a non uscire questi finanziamenti. È assurdo. Noi non chiediamo di essere pagati senza aver fatto nulla. Noi abbiamo lavorato. Siamo tanto stanchi – conclude – che preferiamo il licenziamento a questo stato di cose. È disumano”.
Sulla vicenda Anfe si mobilitano le si sigle sindacali. Si legge, infatti, in una nota congiunta: “Le segreterie provinciali catanesi della FLC CGIL – CISL Scuola – UIL Scuola per risolvere definitivamente i ritardi nelle erogazioni stipendiali e avviare un serio confronto sulla riforma del settore della Formazione professionale e promuovono per lunedì prossimo, una prima giornata di mobilitazione a Catania. A partire dalle 10,30 si terrà un sit-in in piazza Duomo delle lavoratrici e dei lavoratori degli Enti di Formazione professionale della provincia di Catania. Alle 15 si terrà invece l’assemblea interprovinciale Messina-Catania-Siracusa-Ragusa presso il Circolo Didattico “Pizzigoni” di Catania”.