PALERMO – “Il problema del mancato spazzamento delle strade di Palermo non può più essere ignorato, né rimandato. Sono almeno sei anni che le associazioni di cittadini segnalano situazioni veramente incresciose in tutte le zone della nostra città, dalle sperdute periferie fino al centro storico. Non esiste una strada che venga spazzata con regolarità, a parte, forse, una minima porzione della zona pedonale, dove il servizio è svolto in orari inopportuni, mentre transitano cittadini e turisti, come abbiamo più volte documentato”.
Quattordici associazioni scrivono ai consiglieri comunali di Palermo denunciando le condizioni di diverse strade della città, chiedendo di discutere il problema in aula consiliare “per trovare una soluzione idonea per assicurare il regolare svolgimento di un servizio di vitale importanza per l’igiene pubblica”.
Dall’estate scorsa, doveva entrare in funzione lo spazzamento meccanizzato delle strade cittadine per opera di Rap con l’impiego di spazzatrici e aspiratori elettrici. Ma quel “cambio di passo” annunciato un anno fa dall’amministrazione comunale, che informava della ripartenza dopo anni del servizio, non è ancora avvenuto.
Novanta le strade interessate dall’ordinanza emessa ad agosto 2020, un intervento suddiviso in dieci itinerari. Due, invece, le spazzatrici che dovrebbero essere utilizzate ogni notte, dal lunedì al venerdì, con a seguito anche un autocarro a vasca con operatore per eliminare i rifiuti abbandonati su strada.
“Ma in realtà tutto è rimasto sulla carta – si legge nella nota delle associazioni dei comitati civici – come purtroppo avviene sempre nella nostra città, e ogni giorno riceviamo segnalazioni o costatiamo personalmente lo stato vergognoso di degrado in cui versano marciapiedi e strade cittadine”.
“La Rap è una società in house partecipata al 100% dal Comune – fanno notare i presidenti delle associazioni e comitati civici – soggetta a controllo analogo e, quindi, assimilabile a un ufficio direttamente dipendente dal Comune, senza autonomia gestionale né economica. Chi controlla l’operato della partecipata? Come mai il servizio non è espletato con regolarità? Come si può tollerare la mancata esecuzione di un lavoro espressamente in carico ad una partecipata?”.
Sono le domande rivolte ai consiglieri dai presidenti delle associazioni: Comitati Civici Palermo, Giovanni Moncada; Bene Collettivo, Fabio Alfano; Marathon Palermo, Tanino Miano; Comitato Bonafede Russia, Maurizio Orlando; Konsumer Sicilia, Annalisa Consiglio; Pro Loco Vergine Maria, Giovanni Purpura; Comitato Civico Pagliarelli, Dario Saia; ComPa APS, Carlo Picone; Amari Cantieri, Francesco Raffa; R’Innova Palermo, Marco Trapanese; ESC Ecologia, Socialismo, Costituzione, Alessandro Crociata; Isola Felice, Giorgio Albanese; Circolo Istrice, Raffaele Savarese; Palermo Indignata, Alessandro Bruno.
“I cittadini sono stanchi di subire disservizi – aggiungono – che vanno dalla mancata diffusione della raccolta differenziata in tutte le Circoscrizioni, al salto dei turni dove questa viene applicata, dal mancato svuotamento dei contenitori di plastica, vetro e cartone, alla mancata pulizia dei cassonetti dove viene conferita l’indifferenziata. Le discariche di ingombranti sono presenti in tutti i quartieri, anche a pochi metri da piazza Pretoria. Per non parlare dei quartieri: Zen, Bonagia, Falsomiele, Pagliarelli, Villaggio Santa Rosalia, Pallavicino, Villaggio Ruffini, Mondello”.
“Contiamo molto sulla collaborazione dei cittadini perché liberino le strade e permettano interventi rapidi ed efficaci, senza lasciare più alibi né all’azienda né a chi pensa di poter sporcare la città impunemente – diceva il sindaco Orlando ad agosto scorso sull’efficientamento del servizio di spazzamento -“. A tal proposito, anche gli assessori Fabio Giambrone, Giusto Catania e Sergio Marino avevano assicurato: “Massima collaborazione e vigilanza per l’attuazione puntuale del piano che rappresenta solo un primo passo per ridare a Palermo condizioni di decoro in tutti i quartieri”. Ma oggi a mancare non è stata la collaborazione dei cittadini.
“Lo spazzamento manuale è svolto regolarmente nei quartieri – spiega il presidente della Rap Giuseppe Norata – è quello meccanizzato che non è mai partito, perché manca la segnaletica in buona parte negli itinerari previsti. Il servizio viene eseguito – puntualizza – ma con difficoltà e con risultati carenti perché sotto le auto resta molta sporcizia”.
La Rap, quindi, si dice pronta a partire e per dimostrarlo ricorre alla data della presentazione del piano che è novembre 2019. Ma, di fatto, tutto è rimasto fermo per quasi un anno. “Manca per il Servizio Mobilità Urbana del Comune – aggiunge il presidente – che non ha istituito il divieto di sosta temporaneo. Giovedì mattina – prosegue- ho parlato con l’assessore Marino che sicuramente si farà carico di sensibilizzare gli uffici per la disposizione delle segnaletiche per indicare le zone di rimozione. Anche se in alcune strade sono state già allocate ma per partire si attende che in tutti e dieci gli itinerari siano apposti i divieti”.