ROMA – Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo dei passeggeri sulle rotte nazionali da e per la Sicilia e la Sardegna, la cui data di chiusura è prevista per il 31 dicembre 2025, “l’Autorità, sulla base delle informazioni fornite dalle stesse compagnie aeree, ha analizzato più di 23,5 milioni di dati sui biglietti effettivamente venduti per singola tratta su voli domestici per l’anno 2023”.
“L’analisi svolta non ha fatto sostanzialmente emergere l’adozione di pratiche di ‘profilazione’ della clientela finalizzate alla personalizzazione dei prezzi in base al tipo di dispositivo, al sistema operativo e alla storia di navigazione dell’utente”. Lo ha detto il segretario generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Guido Stazi, in audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità con riguardo ai voli per Sardegna e Sicilia per i quali però l’autorità non rileva “criticità concorrenziali”.
“Nel complesso, l’analisi condotta sui mercati delle rotte domestiche da e per la Sicilia e la Sardegna non ha fatto emergere elementi di criticità concorrenziali in relazione al funzionamento degli algoritmi di prezzo o alla concreta dinamica dei prezzi, tali da far presumere, allo stato, fenomeni di collusione tra compagnie aeree suscettibili di interventi ai sensi della normativa antitrust”.
“Non vi è dubbio che l’efficace contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità costituisca un obiettivo irrinunciabile per il Paese e anche un delicato banco di prova per il modello di ‘economia sociale di mercato’ che, scritto nel Trattato e nella Costituzione, richiede di coniugare la libertà di mercato con le istanze di giustizia sociale e di solidarietà, ammettendo – laddove vi sia un fallimento di mercato – l’intervento dello Stato per correggere gli squilibri e garantire il benessere collettivo”.
“In una prospettiva costituzionale, – ha aggiunto Stazi – gli svantaggi connessi all’insularità presentano un’intima connessione con l’articolo 3, comma 2, che evoca quell’insieme di ostacoli economico-sociali che la Repubblica è chiamata a rimuovere al fine di soddisfare il principio di eguaglianza sostanziale. Tale prospettiva ha trovato concreta attuazione con la modifica dell’art. 119 Cost., già interessato dalla riforma del Titolo V che, come noto, nel 2001 aveva espunto ogni riferimento espresso alle isole e al Mezzogiorno. La revisione costituzionale apportata con la legge costituzionale 7 novembre 2022, n. 2 ha quindi riconosciuto la peculiarità delle isole e l’obbligo per lo Stato di prevedere misure effettive per rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.
Per questo, in conclusione, l’Autorità sottolinea che “spetta, in definitiva, al legislatore operare una delicata sintesi tra i diversi interessi in gioco, ricercando, in aperto dialogo con le Istituzioni europee, un soddisfacente punto di equilibrio che assicuri in modo uniforme la garanzia di diritti fondamentali e, dunque, l’uguaglianza sostanziale dei cittadini, senza che ciò possa minare l’integrità del mercato unico”.
Assoutenti: “Tesi non condivisa, d’accordo che serve l’intervento dello Stato”
“Non condividiamo le tesi dell’Antitrust secondo cui i rincari abnormi dei prezzi dei voli per Sardegna e Sicilia sarebbero un fenomeno del tutto normale e senza alcuna possibilità di intervento da parte dell’Autorità”. Lo afferma Assoutenti dopo le dichiarazioni del segretario generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Guido Stazi, in audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità.
“Quando a Natale un biglietto aereo per volare dalle città del nord Italia agli scali siciliani arriva a costare più di un volo intercontinentale non si può parlare di assenza di criticità – afferma il presidente Gabriele Melluso – Anche sul fronte della concorrenza tra compagnie aeree, se le tariffe di tutti gli operatori salgono a livelli astronomici in occasione dei periodi di festa, i consumatori non hanno alcuna possibilità di risparmiare, perché di fatto la concorrenza viene pressoché azzerata”.
“Siamo invece d’accordo sull’esigenza di un intervento da parte dello Stato per frenare l’odioso fenomeno del caro-voli e adottare misure realmente in grado di tutelare tutti i cittadini che si spostano in Italia in aereo durante le festività, e garantire la continuità territoriale della penisola italiana alla luce del fatto che l’articolo 119 della Costituzione prevede che “la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”, conclude Melluso.

