CATANIA. Tutti assolti nonostante il reato fosse già prescritto. Una sentenza di non colpevolezza che per gli imputati vale doppio. Si chiude così il processo sull’appalto di pulizia del litorale ripostese affidato nel 2011 alla cooperativa Porto dell’Etna 2008.
A giudizio, con l’accusa a vario titolo di abuso d’ufficio, falso e truffa sono finiti il funzionario dell’ormai ex Provincia Regionale di Catania Salvatore Raciti, il già vice presidente del consiglio comunale di Riposto Michele D’Urso, l’ex legale rappresentante della società cooperativa “Porto dell’Etna 2008” Salvatore Tropea ed Emanuela Triolo, per l’accusa gestrice di fatto della cooperativa.
Per il Tribunale quindi, in quell’affidamento, non sarebbero stati posti “artifici e raggiri” per ottenere la gestione del servizio di pulizia del litorale. Nella ricostruzione dell’accusa vi sarebbero state attestazioni false sui requisiti che avrebbero indotto in errore l’ente erogatore dell’appalto.
Una ricostruzione che però non ha convinto i giudici che hanno assolto i quattro imputati.
Soddisfatti dell’epilogo del processo, gli avvocati Groffredo D’Antona e Tony Caputo, difensori del funzionario Raciti, da sempre convinti dell’estraneità alle accuse del proprio assistito.