"Appalto pilotato al Comune"| Tre condanne e 2 assoluzioni - Live Sicilia

“Appalto pilotato al Comune”| Tre condanne e 2 assoluzioni

Il cimitero dei Rotoli di Palermo

Il processo ruotava attorno alla presunta turbativa della gara da sei milioni di euro per il consolidamento del Monte Pellegrino, che sovrasta il cimitero dei Rotoli.

PALERMO – Tre condanne e due assoluzione al processo sulla presunta turbativa d’asta della gara da sei milioni di euro per il consolidamento del Monte Pellegrino, che sovrasta il cimitero dei Rotoli.

I condannati sono Nicola Nocilla (progettista dei lavori, ha avuto un anno e sei mesi), Marcello Riggio e Antonino Dino (un anno e tre mesi ciascuno). Per tutti e tre la pena è stata sospesa e sono caduti alcuni capi di imputazione. Dovranno inoltre pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di cinque mila euro per ciascuna delle quattro partici civili: Consorzio Triveneto Rocciatori Soc. Coop. arl., Unirock srl, Consores srl e Comune di Palermo. I danni complessivi saranno stabiliti in un giudizio civile. Scontato il ricorso in appello degli imputati, convinti di riuscire ad ottenere l’assoluzione anche per l’unico reato che ha retto al vaglio del giudice.

Assolti Mario Carollo e Gabriele Giuseppe Guglielmini, difesi dagli avvocati Massimo Motisi e Maurizio Magnano di San Lio. Erano tutti componenti della commissione di gara dell’appalto, tranne Guglielmini rappresentante della Geobrugg in Italia. Nei confronti dell’impresa il Tribunale ha escluso la responsabilità amministrativa.

Il processo giunto ora a sentenza nasceva da un’inchiesta del 2010 ed era un troncone di quello principale che vede come imputato Antonino Martinico, ex capo del servizio Geologia e geotecnica del comune di Palermo. Martinico era stato condannato a tre anni e mezzo in appello, ma la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna e il processo è tornato in secondo grado. Aveva, comunque, retto solo l’accusa di tentata concussione, mentre erano state cancellate dalla prescrizione le ipotesi di corruzione e falso.

Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Sergio Demontis, Martinico avrebbe minacciato gli imprenditori veneti che stavano per aggiudicarsi la gara, pretendendo che utilizzassero il materiale della svizzera Geobrugg. Per fare saltare la gara, già aggiudicata, avrebbe anche falsificato un documento con la presunta complicità dei commissari. Non aveva, però, fatto i conti con i titolari della Consores srl, del Consorzio triveneto rocciatori e della Unirock srl, che lo avevano denunciato.


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