CATANIA – Sono arrivate, dopo un’articolata requisitoria da parte del Pm Angelo Busacca, le richieste di pena nell’ambito del processo per il mega appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti al Comune di Catania. Chiesta la condanna per abuso d’ufficio continuato in concorso a 1 anno e 8 mesi per Domenico Proto, legale rappresentante della società di smaltimento rifiuti Oikos, Valerio Ferlito, ex direttore del servizio ecologia nel comune etneo e Giovanna Muscaglione, capo dell’avvocatura comunale. Posizione separata invece quella di Anna Maria Li Destri, ex responsabile del servizio ecologia, per lei il Pm Busacca a chiesto il rinvio a giudizio in virtù della scelta del difensore, l’avvocato Pietro Granata, di optare per il rito ordinario.
L’appalto da 160 mila euro finito nel mirino di Procura e Fiamme Gialle venne vinto da un’associazione temporanea d’imprese composta da due società: la Oikos, società che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia, e la I.P.I. . Secondo gli inquirenti le due imprese non avrebbero avuto i requisiti richiesti per partecipare alla gara in virtù del mancato rispetto della legge n°68 del 1999 che tutela i diritti dei lavoratori disabili.
Durante la requisitoria il Sostituto Procuratore Busacca ha posto all’attenzione del Gup del Tribunale di Catania Loredana Pezzino, tutta una serie di date a partire dal 16 aprile 2009, giorno in cui venne chiuso il bando di gara. Per l’accusa di fondamentale importanza sarebbero i sei pareri d’inottemperanza all’assunzione dei disabili che l’ufficio provinciale rese a più riprese nei confronti della Oikos, un esito negativo che non avrebbe consentito, per gli inquirenti, nemmeno la partecipazione alla gara per lo smaltimento dei rifiuti a Catania. L’aggiudicazione finale avvenne su un parere dell’avvocatura comunale, che per l’accusa, avrebbe sovrastato gli organi esterni competenti in materia.
Rilevanti sarebbero inoltre, sempre secondo Busacca, anche i rapporti personali che sarebbero intercorsi tra i protagonisti di questa vicenda. Il Pm ha infatti posto nuovamente l’attenzione sul finanziamento elettorale da 50mila euro che la IPI concesse alle ultime elezioni all’ex Sindaco Raffaele Stancanelli (ndr. non imputato e in questo procedimento e neanche indagato) , documento che però non è stato acquisito agli atti del processo perché successivo ai fatti contestati, ma anche il fatto che un figlio della Li Destri avrebbe svolto uno stage alla Oikos nel 2011. Tutti sintomi, definiti, di “rapporti personali”.