Appalto truccato al Consorzio autostrade siciliane: 5 a giudizio NOMI

Appalto truccato al Consorzio autostrade siciliane: 5 a giudizio NOMI

La decisione del Gip

MESSINA – Inchiesta sull’appalto per il servizio antincendio al Consorzio autostrade siciliane, il Gip Claudia Misale ha rinviato a giudizio cinque imputati, tra loro imprenditori e un funzionario del Cas.

Gli imputati e le accuse

Il principale capo d’accusa riguarda il concorso in turbativa d’asta, gli imputati sono Gaspare Sceusa, responsabile delle gallerie e Rup degli appalti, oltre che dipendente del Consorzio autostrade; Francesco Duca, ritenuto “socio occulto” della Ok-Gol Srl; Pietro Paolo Rampino, amministratore delegato della Ok-Gol Srl; Carmelo Ridolfo, dipendente della Gsa Spa; Silvio Meli, intermediario per conto della Gsa Spa. Tutti sono accusati di aver turbato gli appalti “con collusioni e altri mezzi fraudolenti”e con “una fitta rete di interlocuzioni preventive”, si legge nel decreto che dispone il giudizio.

Nel mirino della procura di Messina è finito l’appalto del servizio antincendio con le misure compensative per le autostrade Messina-Catania e Messina Palermo. Gli imputati avrebbero “preventivamente” concordato i contenuti del decreto dirigenziale sull’appalto, “in modo che i prezzi del servizio – scrive il Gip – fossero stabiliti in misura vantaggiosa per l’appaltatore”.

La gara truccata

In particolare, secondo gli inquirenti, gli imputati avrebbero concordato alcuni requisiti delle imprese, come quello “a pena di esclusione”, sul fatturato “specifico…pari ad almento il 40% dell’importo complessivo del presente appalto, Iva esclusa”. In questo modo, sarebbe stato ristretta “in modo eccessivo la possibilità di partecipare alla gara. E ancora, il gruppo avrebbe previsto un punteggio eccessivo per il possesso di una certificazione che la Ok-Gol Srl ottenne soltanto 18 giorni dopo la pubblicazione del decreto dirigenziale.

Dopo l’aggiudicazione della gara al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Gda come mandataria, il servizio, di fatto, sarebbe stato “svolto” da personale “riconducibile a Francesco Duca. Con un particolare: Duca non avrebbe potuto partecipare direttamente alla gara “in ragione dei suoi precedenti giudiziari”.

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