È stato approvato, in Commissione regionale per l’impiego, il Prof 2011. Documento preceduto (e seguito) da polemiche che quasi certamente non si placheranno dopo la pubblicazione.
Alcuni nodi sono stati sciolti questo pomeriggio. Innanzitutto, come annunciato dal dirigente generale alla Formazione Ludovico Albert a Livesicilia, c’è il reinserimento dei 19 enti assenti nel Prof provvisorio di qualche giorno fa. Mancava l’invio in forma telematica di parte della documentazione (già consegnata in forma cartacea). È arrivata sul “gong”. Restano “in sospeso”, invece, tre enti: la Fondaziona C.a.s., Sicilform e Ass.For.Seo. Per loro, addirittura, la situazione in qualche modo peggiora, visto che in Commissione si è deciso di bloccare i mandati di pagamento a questi enti finché non verrà completata, in un senso o nell’altro, la procedura di revoca dell’accreditamento.
Come annunciato, poi, nel Prof non c’è il Cefop. “Congelato” per la mancata presentazione del Durc, l’ente ha fatto ricorso al Tar. Come spiegato dal dirigente Albert, la Regione attenderà l’esito della sentenza del tribunale amministrativo. Per il momento, le somme sarebbero “accantonate”. Insomma, il Cefop non sarebbe né dentro, né fuori. Una situazione che in serata, dopo l’approvazione del documento, ha provocato la reazione dei lavoratori che sono entrati negli uffici di via Imperatore Federico e hanno organizzato un’assemblea per discutere del proprio futuro. Un futuro più buio dopo la modifica alla delibera 350 del 2010, che ha “cancellato” la riassegnazione delle ore degli enti definanziati agli enti locali, alle scuole, alle università. Una cancellazione, per la verità, presente già nell’accordo-quadro firmato una settimana fa da Regione e parti sociali.
“Le decisioni di oggi – dichiara Toni Provenzale dei Cobas Codir – non tutelano i lavoratori. E anche per questo motivo il nostro sindacato ha deciso di non sedersi ai tavoli per l’approvazione dell’accordo-quadro. Non viene previsto, infatti, nessuno specifico meccanismo per il riassorbimento dei dipendenti in esubero causato dalla scelta di introdurre da subito il sistema del parametro unico che non farà altro che creare una situazione di grave iniquità. Anche perché – aggiunge – la mobilità interessaerà soprattuto personale amministrativo che avrà enormi problemi a ricollocarsi all’interno dei vari enti”.
“A noi risulta – dice Giuseppe Raimondi della Uil – che il segretario generale di Palazzo d’Orleans abbia trasmesso una nota all’assessore Centorrino e al dirigente generale Albert con la quale sottolineava la necessità di aderire alla delibera 350 del 2010. Delibera cancellata già da un accordo-quadro che non a caso noi non abbiamo voluto sottoscrivere. Tra l’altro, non abbiamo trovato corretto che la modifica di una delibera fosse portata su un tavolo come questo. È come se la Regione avesse bisogno di ‘mettersi a posto le carte’. Adesso, la mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori è diventata insopportabile. Non lasceremo nulla di intentato perché venga garantito il loro futuro”.
“Ho deciso di abbandonare i lavori della Cri – spiega Giuseppe Messina della Ugl – perchè contrario al taglio del 30% al parametro 135 comprensivo di spesa allievi e spesa sedi di coordinamento regionale, alla mancata applicazione della delibera 350 e perchè sospende Enti gestori con procedimento di revoca in corso e quindi non definitivo per i quali non si prospetta l’avvio delle attività e l’impegno dei titoli di spesa. Non ultimo – conclude – perché rispetto ad esuberi certi non si ha certezza sulle misure di sostegno al reddito”.