Armao bacchetta l'Ars: |"Tagli altri 20 milioni" - Live Sicilia

Armao bacchetta l’Ars: |”Tagli altri 20 milioni”

L'assessore regionale per l'Economia chiede un'ulteriore sforbiciata ai costi del Parlamento regionale. Immediata la replica del presidente dell'Ars, Francesco Cascio: "Armao non scarichi sull’Ars le colpe del governo Lombardo".

PALERMO – La soddisfazione per aver ottenuto la deroga al patto di stabilità, ma soprattutto l’ennesimo invito all’Assemblea regionale affinchè prosegue nel taglio dei costi. All’indomani della trasferta romana dove ha incassato il via libera alla spesa della Regione, l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao, torna a battere sul tasto dei taglia ai costi della politica. Ancora una volta nel mirino c’è il parlamento regionale: “Nei prossimi anni il patto di stabilità sarà ancora più rigido – ha spiegato Armao -, per questo un’Ars che costa 162 milioni di euro all’anno è insostenibile. Da due anni chiediamo una riduzione di questi costi, ma finora ha prevalso la linea dell’incomprimibilità”. Sembra dunque che la sforbiciata alle spese operata dall’ufficio di presidenza dell’Assemblea (taglio immediato di 4,1 miloni) non siano considerati sufficienti dai tecnici del Bilancio. “Così rischiamo di perdere i fondi Fas ed il fondo sanitario – ha continuato Armao -, per questo abbiamo proposto una riduzione di 20 milioni dei costi dell’Assemblea. Anche l’Ars deve fare la sua parte, i conti sono più importanti della politica”.

Resta la soddisfazione per aver ottenuto la possibilità di spendere in deroga al patto di stabilità: “E’ stato riconosciuto il lavoro che la Sicilia ha fatto per il taglio della spesa, specie riguardo alle società partecipate. La deroga di 600 milioni concessaci è un segnale di approvazione per la nostra politica, ma al governo nazionale abbiamo chiesto di più – ha precisato l’assessore per l’Economia -. Il default, infatti, è stato scongiurato, siamo la prima Regione che applica la revisione della spesa, tuttavia resta la criticità del cofinanziamento dei fondi europei”.

Intanto, da Roma arriva un’altra buona notizia: le nuove norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione in materia di credito e di risparmio, concordate con una commissione paritetica che ha riunito attorno ad un tavolo il governo regionale e quello nazionale: “Modelli nuovi e conti in regola”, ha spiegato Armao in conferenza stampa, sottolineando che è questa, l’unica via d’uscita dalla crisi perché “solo con un sistema più competitivo potremo farcela. Dopo 60 anni – ha concluso Armao – siamo riusciti a far riconoscere i poteri della Regione in materia bancaria e riguardo alle misure conclusive della vita di una banca, livellando finalmente il nostro sistema sullo stesso piano di quelli europei”.

Immediata la replica del presidente dell’Ars, Francesco Cascio: “Armao non scarichi sull’Ars le colpe del governo Lombardo. E’ inconcepibile che l’assessore al Bilancio esca con queste sortite, come se atterrasse da un altro pianeta, essendo egli ben consapevole che il rischio di sprecare i fondi Fas deriva esclusivamente dall’incapacità dell’esecutivo regionale che, tra le altre cose, non ha fatto partire i bandi opportuni a canalizzare queste risorse e sapendoegli, peraltro, che i tagli adottati dall’Ars avrebbero potuto essere ben più consistenti se proprio lui non mi avesse quasi implorato di non azzerare il compenso degli assessori tecnici, previsto in un certo emendamento alla finanziaria, che comunque ho ritenuto inammissibile poiché mi sembrava discriminante e quindi ingiusto nei confronti di questa categoria di assessori (tecnici appunto) posto che anche il loro lavoro, come quello degli altri, va ricompensato”.  Cascio aggiunge: “Per quanto riguarda l’Ars, inoltre, non solo Armao sa bene da tecnico che ci sono dei costi incomprimibili per questa amministrazione, ma sa anche – com’è d’altronde sotto gli occhi di tutti – che, dall’inizio della legislatura ad oggi, insieme al consiglio di presidenza abbiamo varato tagli mai adottati prima d’ora nella storia di questo Parlamento Regionale. Sul punto sottolineo che, oltre ai 30 milioni di euro di risparmio che conseguono alle manovre precedenti, se aggiungiamo anche i 20 milioni di euro a legislatura che derivano dall’ultima manovra decisa il 2 di ottobre, totalizziamo circa 50 milioni di euro complessivi di risparmio a legislatura e che, in aggiunta a ciò, quando sarà completato l’iter costituzionale, in corso al Parlamento Nazionale, circa la proposta di legge voto approvata in Ars sulla riduzione dei deputati da 90 a 70, si registrerà un ulteriore ingente contrazione delle spese”.


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