PALERMO – “L’esercizio provvisorio è fatto soltanto come strumento tecnico per consentire di arrivare entro il 2018 ad approvare la legge di bilancio e la legge di stabilità, è un fatto assolutamente tecnico, non ha valenza di un esercizio provvisorio senza bilancio come purtroppo per decenni è avvenuto. E’ importante che la Regione si sia data attraverso il governo un bilancio entro metà dicembre con una delibera di giunta”. Lo ha detto il vice presidente della Regione e assessore alla Economia Gaetano Armao nel corso della conferenza stampa di fine anno sull’economia siciliana nel 2018 e le prospettive per il 2019.
“La Sicilia resta una regione in ritardo, è questo lo scenario che si può delineare”, ha continuato Armao. Nel triennio 2015-2018, infatti, il Pil nell’Isola è cresciuto del 2,2% a fronte di un incremento del 3,3% del resto del Mezzogiorno e del 4,7% della media nazionale. Nel 2017 la crescita si è fermata allo 0,5% mentre la stima per il 2018 è dello 0,7%. L’incremento del Pil nazionale per il 2018 è stimato intorno all’1,1%. Migliora leggermente l’occupazione in Sicilia. Tra il 2016 e il 2017 si è passati dal 40,1 al 40,6% con una riduzione del tasso di disoccupazione (dal 22,1% al 21,5%), numeri che restano tra i più alti nel Paese. A ottobre 2018, il tasso di disoccupazione è stato del 19,5% rispetto al 20,4% registrato a ottobre del 2017; il tasso di occupazione ha toccato il 41% contro il 40,7% dell’anno precedente. “Negli ultimi anni si è registrata una crescita strepitosa delle esportazioni”, hanno sottolineato i tecnici dell’assessorato all’Economia. Da gennaio a settembre 2018, le esportazioni hanno fatto segnare un incremento del 18,9% (8 milioni e 125mila euro), al netto dei prodotti petroliferi la variazione percentuale annua è stata del 20,2%. I dati sono emersi da una ricerca elaborata dall’assessorato regionale all’Economia l’analisi dell’Osservatorio del credito sui tassi di interesse e dell’Osservatorio congiunturale sul credito in Sicilia. (ANSA).