PALERMO – “L’estortore Arnone e l’estorto Lumia oggi a confronto.. davanti a un piatto di rigatoni alla matriciana a piazza Capranica, a due passi da Montecitorio”. Comincia così l’originale comunicato di Giuseppe Arnone, indagato ad Agrigento per tentata estorsione proprio ai danni di Beppe Lumia e Rosario Crocetta.
Arnone dichiara: “Non l’ho costretto, non l’ho minacciato, è venuto con me da buon amico. E la matriciana era veramente squisita”. L’avvocato agrigentino, che secondo i pm avrebbe esercitato indebite pressioni per ottenere la candidatura alle ultime regionali, ribadisce i suoi commenti critici sui responsabili dell’inchiesta che lo coinvolge: “La tempesta mediatica e giudiziaria – scrive Arnone in un comunicato – artatamente costruita dalla Procura di Agrigento con il determinante ruolo del dottor Ignazio Fonzo” è stata, racconta il comunicato “al centro di ironie e sorrisi nel pranzo romano di oggi tra l’avvocato Arnone e il Senatore Lumia”.
“Anche oggi – si legge nella nota -, come avviene da anni, in occasione di impegni professionali di Arnone in Cassazione si sono incontrati Giuseppe Arnone e Giuseppe Lumia, colui che secondo la Procura di Agrigento sarebbe un estortore e colui, che sempre secondo la Procura, sarebbe la parte offesa, la vittima, l’estorto.
“Ovviamente – conclude il comunicato – il confronto tra i due, amici da un quarto di secolo, è stato caratterizzato da commenti ironici e sarcastici in relazione alla indecente diffusione di intercettazioni telefoniche assolutamente private e confidenziali e prive di qualsivoglia rilievo penale. Arnone ha rappresentato a Lumia la volontà di rivolgere un appello televisivo su youtube al Procuratore Generale di Palermo per far si che ad Agrigento la legge ritorni ad essere rispettata a Palazzo di Giustizia”.