PALERMO – “Parlare di ‘sistema’ è del tutto inappropriato. Quello accertato è un caso isolato, molto grave, ma isolato”. Così il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha commentato l’inchiesta che ha portato alla misura dei domiciliari nei confronti del commercialista Maurizio Lipani, accusato di essersi appropriato di somme di denaro di aziende sequestrate di cui era amministratore giudiziario. Li Pani è indagato per peculato e autoriciclaggio.
Nell’indagine sono coinvolti anche Epifanio Agate, imprenditore figlio dello storico boss di Mazara del Vallo Mariano Agate, e la moglie Rachele Francaviglia che, dopo aver subito il sequestro di alcune aziende del settore del commercio ittico, amministrate da Lipani, avrebbero continuato a gestire le attività di fare affari.
Dopo le polemiche sulla cattiva gestione delle misure di prevenzione a Palermo, che ha portato all’accusa di corruzione l’ex presidente della sezione Silvana Saguto, Lo Voi precisa che “in questo caso il meccanismo delle misure di prevenzione non c’entra. Siamo davanti a un singolo soggetto infedele”. Le verifiche dei pm palermitani continuano e del caso è stato informato il tribunale di Palermo che dovrà verificare la posizione di Lipani in altre eventuali amministrazioni giudiziarie.
(ANSA).