CATANIA – “Arrivederci”. Nessuno oggi ha voluto salutare per l’ultima volta Salvo con un addio. E’ un destino crudele quello che ha stroncato la giovane vita di Salvo domenica, intorno alle 13.00. Doloroso e inaccettabile. Un’immersione come tante, ma all’improvviso la morte. Nella chiesa di S. Pietro e S. Paolo erano davvero tantissimi gli amici, i compagni della pallanuoto, o i semplici conoscenti che hanno voluto stringersi al dolore disperato dei familiari e della fidanzata, colpiti dall’improvvisa tragedia. Qualcuno è arrivato tenendo in mano la sua felpa, altri la palla gialla simbolo del suo amato sport, mentre qualcun’altro aveva indosso la maglietta della squadra per la quale giocava, la “Blu Team Catania”.
Senza parole anche Padre Alfio Carciola che ha celebrato la Santa Messa. “Sarò breve – ha detto – perché in circostanze così tragiche le parole a volte risultano superflue. Il silenzio, l’amore e la preghiera valgono più di qualsiasi altra parola per dare conforto alla famiglia del nostro Salvo. Non sarà più con noi solo fisicamente, ma lo continueremo a sentire. Grazie per quello che sei stato”. Un vero campione dipinto da tutti come un ragazzo dolce, buono e bello. “ Eri instancabile – leggono in una lettera i compagni della 4°G del liceo scientifico Boggio Lera – e lottavi per avere sempre il massimo nello sport, così come nella scuola. Eri sempre pronto con una battuta inaspettata, ti accontentavi di poco: ti bastava circondarti dei tuoi amici per essere felice. Siamo sicuri che lassù sarai il più bello tra gli angeli. Non è un addio Salvuccio, ma solo un arrivederci”.
Commovente anche il saluto rivolto a Salvo dai suoi professori. Affranti dal dolore lo hanno descritto come un ragazzo dal carattere esemplare. “ Eri un angelo dentro e fuori – racconta uno dei professori con la voce rotta dall’emozione – sempre generoso, umile ed educato. Diverso da come si descrivono oggi le giovani generazioni, come se dentro di te sapevi già di essere un angelo. Con la tua morte è andata via anche una parte di noi”. E inconsolabili erano, naturalmente, anche la mamma, il papà, e con loro la sorella di Salvo, dilaniati da un dolore insostenibile, che improvvisamente ha pervaso le loro vite. All’uscita del feretro dalla chiesa tantissimi palloncini bianchi lanciati in aria: “ Arrivederci brillante promessa della pallanuoto”.