Ars, è spy story: l'interrogazione non c'è ma l'assessorato risponde

L’interrogazione non parte ma l’assessorato risponde, spy story Ars

I deputati: "Fatto grave, intervengano polizia e magistratura"

PALERMO – Gli ingredienti per una spy story ci sono tutti. La risposta a un’interrogazione incompleta e non ancora inviata dagli uffici dell’Ars e il sospetto che il sistema di gestione dei documenti del Parlamento regionale sia stato violato. Il tutto condito dai deputati che invocano l’intervento di magistratura e polizia postale.

Il caso La Rocca Ruvolo-Iacolino

Il caso viene a galla nella seduta che segna il rientro dei deputati a Sala d’Ercole dopo la pausa estiva. In un’aula per deserta e con una ristretta rappresentanza del governo, protagonista è ancora una volta la sanità. Sul tavolo l’interrogazione presentata dalla deputata di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo rispetto all’incarico di dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica affidato a Salvatore Iacolino.

La vicenda è legata al provvedimento di decadenza dal precedente incarico di direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa subito da Iacolino. Secondo la parlamentare agrigentina, in virtù di quello stop, il manager non avrebbe potuto partecipare al bando indetto per la guida del dipartimento proprio per il venir meno di uno dei requisiti principali: “l’assenza di ‘valutazioni negative nell’espletamento degli incarichi ricoperti”.

Spy story all’Ars

Argomentazioni messe nero su bianco in una prima interrogazione all’assessorato alla Salute presentata a inizio giugno e ribadite con forza in un secondo atto ispettivo depositato all’Ars il 12 luglio. “Non ero rimasta soddisfatta – è il racconto fatto in aula da La Rocca Ruvolo – e così ho deciso di presentare una seconda richiesta di chiarimento”.

A questo punto l’intreccio della spy story all’Ars si fa complicato. La parlamentare azzurra chiede invano la procedura d’urgenza per un riscontro più veloce e alla ripresa di Sala d’Ercole, il 10 settembre, gli uffici la informano di una risposta da parte dell’assessorato di piazza Ottavio Ziino. Un procedimento lineare soltanto in teoria, dal momento che Palazzo dei Normanni non aveva ancora inviato formalmente il testo dell’interrogazione con numero di protocollo e firma del segretario generale.

“Chi ha violato il sistema dell’Ars?”

Ad aggiungere mistero alla vicenda il fatto che l’interrogazione risultasse persino incompleta in alcune parti. “Mi chiedo come abbia fatto l’assessorato a rispondere a una richiesta di chiarimento mai partita e che tipo di informazioni abbiano fornito gli uffici dal momento che quel documento era incompleto”, è la denuncia di La Rocca Ruvolo.

Dal podio di Sala d’Ercole arrivano ulteriori dettagli: emerge una nota del presidente della Regione, Renato Schifani, che “il 28 agosto”, come ricostruisce La Rocca Ruvolo nel suo intervento, scrive all’assessorato pregando gli uffici di dare una “risposta con urgenza”. “Qualcuno ha trasmesso la mia interrogazione incompleta al presidente che, a sua volta, l’ha inoltrata all’assessore Volo – sottolinea -. Chi ha dato inizio a tutto questo? Un fatto anomalo e grave”.

La deputata poi rincara la dose chiedendo l’intervento della polizia postale: “Chi ha violato il sistema informatico dell’Ars facendo arrivare sul tavolo di Schifani quel documento mai trasmesso dai canali ufficiali?”. L'”anomalia” viene riconosciuta anche dallo stesso presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, che nel frattempo informa l’aula dell’invio formale dell’interrogazione (questa volta completa) il giorno stesso, ovvero il 10 settembre.

Il vice presidente di turno, Nuccio Di Paola, prova a dare una spiegazione accennando alla possibilità che l’interrogazione, visibile sul sito dell’Ars, sia stata scaricata a Palazzo d’Orleans e quindi trasmessa all’assessorato. La versione, però, non convince lo stesso collega del Movimento 5 stelle, Luigi Sunseri: “Mi auguro che si faccia chiarezza”, chiosa il parlamentare pentastellato.

Pd e Miccichè: “Fare luce”

A quel punto le polveri sono accese. Interviene anche Gianfranco Miccichè, che chiede l’intervento della magistratura e della polizia postale: “Bisogna consegnare tutte le carte, non c’è altra soluzione. Ciò che è accaduto – dice – è molto grave”. L’ex presidente dell’Ars trova sponda nel Pd: “La vicenda conferma la necessità di capire cosa stia accadendo nella sanità – le parole del capogruppo dem Michele Catanzaro -, Schifani venga in aula a riferire”.

Per Sud chiama Nord parla Pippo Lombardo e mette il dito nella piaga del centrodestra: “Soltanto adesso alcuni deputati di maggioranza si accorgono di quanto accade nella sanità siciliana?”. Oggi nuovo round con l’aula che riparte dal Defr 2025-2027, mente gli uffici di Palazzo dei Normanni lavorano a una relazione dettagliata sull’ultima spy story in salsa siciliana.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI