Ars, salta ancora il voto in aula sull'Irsap: manca il numero legale - Live Sicilia

Ars, salta ancora il voto in aula sull’Irsap: manca il numero legale

Mentre spunta la spina di giornata: l’emendamento sulle liquidazioni da corrispondere ai commissari liquidatori degli ex Consorzi Asi.

PALERMO – Flop, ritornello per il voto finale sulle nuove norme sull’Irsap che all’Ars, dopo l’approvazione de facto con il sì ai singoli articoli, slitta di un’altra settimana: se ne riparla martedì, dopo che la doppia seduta di questa settimana ha perso prima un pezzo per l’indisposizione (con afonia) del presidente Miccichè e, poi, ha offerto la scena a soli diciotto deputati. Manca il numero legale. Ritornello.

Liquidatori da liquidare

Mentre spunta la spina di giornata, cioè l’emendamento sfuggito a molti sulle liquidazioni da corrispondere ai commissari liquidatori degli ex Consorzi Asi, restano in piedi perplessità e alee interpretative sulle norme, fra le altre, che riguardano il trasferimento di strade, servizi e sottoservizi insistenti nelle aree delle vecchie Aree di sviluppo industriale ai Comuni; e l’altrettanto dibattuta faccenda dei pensionati delle Asi che a oggi avrebbero il solo paracadute della promessa di discussione in finanziaria. Senza numero legale, è dunque tempo di dichiarazioni di voto. Non c’è Mimmo Turano, assessore alle Attività produttive, al banco del governo. Antonello Cracolici, deputato del Pd, se ne lagna, sostenendo che “pur avendo fatto di tutto per assecondare il gran lavoro della Commissione Attività produttive e approvare questa legge, ci sono probabili furbizie d’aula che non possiamo lasciare passare: mi riferisco all’emendamento che stabilisce i compensi per i due liquidatori, 50 mila euro meno il 20 per cento per ciascuno, per ogni consorzio. Tutti sanno che non mi iscrivo tra i fustigatori di professione, quando si tratta di compensare i professionisti, ma più che i 7-800 mila euro che andiamo a impegnare mi interessa, nel rimproverare me stesso per aver omesso di approfondire per tempo, l’atteggiamento del governo. Mi si spieghi, è una furbizia dell’ultimo minuto?”. Miccichè scorre il verbale e ricorda al parlamentare dem che “proprio su questo emendamento lei non ha fatto questione, al momento dell’approvazione”, ricevendo in replica da Cracolici la “considerazione ulteriore che l’articolo è superfluo, dal momento che i costi della liquidazione, tutti, gravano sulla liquidazione stessa”.

Se ne riparla martedì

Di identico avviso Luigi Sunseri del Movimento 5 Stelle, che annota come “l’emendamento non sia passato né dalla Commissione Attività produttive né dalla Commissione Bilancio” e che “i due commissari liquidatori, che peraltro si sono dimessi, hanno già firmato la determina di liquidazione un anno fa. Determina che deve essere sottoposta al vaglio dell’assessorato all’Economia”. Miccichè promette un colloquio tempestivo con Turano e la chiude lì. A martedì.


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