PALERMO- Il Koshido Budo in Sicilia, come il Grana padano in Emilia. E’ con questa analogia, spiegata in Assemblea dal deputato proponente Michele Mancuso (Fi), che l’Ars ha appena approvato, col voto contrario del M5s, la norma, inserita nel ddl stabilità, che “riconosce come disciplina sportiva e come proposta educativa il Koshido Budo (la via della ricerca dell’equilibrio) come originario della Sicilia in quanto nato, sviluppato e divulgato nel territorio della Regione”.
Se il capogruppo del M5s, Giovanni Di Caro, aveva proposto come provocazione “il riconoscimento del gioco della lippa”, il deputato Claudio Fava è intervenuto in aula sostenendo l’inopportunità di inserire una norma del genere in una finanziaria che dovrebbe dare risposte alle persone e alle imprese, che soffrono per la crisi economica dovuta alla pandemia. A difendere le tre righe della norma c’ha pensato Mancuso: “Non stiamo proponendo una norma che chiede un sostegno economico, ma che riconosca il Koshido Budo come un’arte marziale originaria della Sicilia, è come il Grana padano per l’Emilia Romagna; nell’isola ci sono 12 mila giovanissimi che praticano quest’arte”. Alla fine la norma è passata con qualche modifica: disciplina sportiva anziché arte marziale, mentre il Pd aveva chiesto di togliere dal testo “metodo educativo”. Una scuola di Koshido Budo esiste a Serradifalco, comune di quasi 6mila abitanti, in provincia di Caltanissetta, città della quale è originario il deputato Mancuso. (ANSA).