Assalto al portavalori e rapina| Tradito dal telefonino: 2 condanne - Live Sicilia

Assalto al portavalori e rapina| Tradito dal telefonino: 2 condanne

Il Fiat Doblò usato per la rapina

Il blindato di una società privata di sicurezza trasportava un milione e 600 mila euro

PALERMO – Due condanne per un assalto ad un portavalori e una tentata rapina. La Corte di appello conferma la sentenza di primo grado: nove anni e quattro mesi ciascuno di carcere sono stati inflitti a Carmelo Balsameli e due anni e quattro mesi a Marco Marsala. Un terzo imputato, Giovanni Giotti, è stato processato con il rito ordinario. Si tratta di un’ex guardia giurata, considerato il basista del colpo messo a segno nel 2016 in via Salvatore Puglisi. Un commando prese di mira il blindato di una società privata di sicurezza che stava raccogliendo gli incassi di diversi negozi: un milione e 600 mila euro.

“Non avevo dato l’ok di aprire il portellone e fare scendere il portavalori”, dichiarò un collega di Giotti dando il via all’inchiesta. Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe recitato la parte della vittima. Era tutta una finzione, a cominciare dalle parole “apri, apri, altrimenti li ammazziamo” che gli furono rivolte dai malviventi. Il portellone del furgone era già stato aperto. I rapinatori immobilizzarono i colleghi di Giotti, che fu trovato accasciato sul sedile del guidatore. Diceva di stare male. Eppure rifiutò di andare in ospedale.

Il 9 settembre 2016, un mese dopo la rapina, squillò il telefono di Balsameli. Restò aperto per errore e le microspie registrarono quella che viene definita “una confessione in diretta”. Si parlava della spartizione del bottino: “Dopo che ci sono i dieci di Giotti… dice senti, dice senti questo ragazzo è un metronotte… questi sono i soldi… Giotti pigghiò… io al metronotte gli ho levato quindicimila euro gli ho levato al metronotte io…”.

Balsameli dimostrava di essere a conoscenza del colpo sin dalle fasi della pianificazione e confermava di avere ricevuto una parte del bottino. Una cifra che riteneva non congrua al lavoro svolto: “… ed io mi dovrei prendere trentaseimila euro io che ho fatto nottate ed ho buttato sangue dal cuore, a portare macchine, andare a prendere il furgone, rischiare la galera, sono andato a prendere le armi da mio padre”. 

I RAPINATORI PEDINATI: GUARDA LE FOTO

Balsameli e Marsala erano sotto processo anche per una tentata rapina ai danni delle poste di piazza della Costellazione. Cercarono di fare un buco nella parete per fare irruzione nell’agenzia. I legali contestano la qualificazione del reato: non tentata rapina, ma tentato furto.

L'avvocato Mauro Torti

I due metronotte disarmati dai rapinatori erano costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci (che nel processo a Giotti hanno ottenuto il sequestro del Tfr in attesa dell’ex dipendente in attesa che venga quantificato il danno).

L'avvocato Corrado Nicolaci

La società di vigilanza Saetta Trasporti è assistita dall’avvocato Mario Monaco.


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