PALERMO – “Il governo è interessato alla soluzione di tutti i problemi di reinserimento degli operatori della formazione e degli operatori di politiche del lavoro. Puntiamo a far ripartire i corsi entro l’estate”. L’assessore alla Formazione Roberto Lagalla spiega così il nuovo modello per la formazione siciliana, un bando da 110 milioni presentato in una conferenza stampa stamattina. Prevista una riorganizzazione del catalogo della formazione e l’istituzione di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta.
“La formazione professionale è stata per troppo tempo oggetto di una dilaniante vicenda regionale – dice Lagalla – che ha pregiudicato la continuazione delle attività e ha inibito l’accesso a un percorso, previsto dalle norme, di riqualificazione e reinserimento professionale”. Uno stallo che, per Lagalla, ha fortemente” pregiudicato la qualità di vita di tante famiglie e operatori, rispetto ai quali la preoccupazione del governo regionale è massima”. Per questo, sottolinea l’assessore alla Formazione, “entro i primi di marzo sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione il bando per la nuova formazione, il portato di una costruzione che ha visto il confronto all’interno del governo e un impegno costruttivo e responsabile delle organizzazioni datoriali e di quelle sindacali”.
Rispetto ai tradizionali modelli, spiega ancora Lagalla, “in questo bando esiste una piattaforma regionale in cui si andranno a collocare le qualifiche per cui possono essere avviati i corsi, e gli enti ci faranno sapere il loro interesse a svolgere un certo numero di corsi. Dopodiché ci sarà l’accertamento della conformità di queste proposte alle norme vigenti, dopo il quale i corsi saranno potenzialmente aperti all’iscrizione e all’accesso degli allievi”. Una quota specifica del finanziamento verrà orientata al lavoro “sugli assi strategici dello sviluppo regionale: l’agricoltura, i servizi turistici, i beni culturali, l’edilizia e l’energia rinnovabili, la banda larga. Intendiamo avviare un percorso che sia correlato ai profili di potenziale occupazione”.
Interventi che per Lagalla sono solo un punto di partenza: “Ovviamente non abbiamo la presunzione di essere arrivati a qualcosa di definitivo, perché in prospettiva è necessario rivedere tutto il modello della formazione in Sicilia, a partire dalle procedure di accreditamento e altre cose che appesantiscono questo settore. Ma ritengo che sia il momento di dare fiducia a giovani e disoccupati, e il governo deve fornire garanzie credibili a quegli operatori che sono usciti dal sistema. Per questo immaginiamo che una gran parte degli operatori che insistono sull’albo regionale possano essere riassorbiti. Stiamo poi immaginando interventi ulteriori – conclude Lagalla – come misure per facilitare l’esodo di parte del personale, una conversione verso tecnologie digitali o un rischieramento verso altre funzioni di interesse pubblico”.
Alla conferenza stampa presente anche Gianni Bocchieri, dirigente generale della Regione Lombardia e consulente a titolo gratuito di Lagalla: “In pochissimi giorni si adotta un provvedimento che rivoluziona il sistema – dice Boccheri commentando il bando – c’è un rovesciamento dell’impostazione, non è più finanziata l’offerta ma la domanda. Tutti i corsi saranno da repertorio, dunque daranno una certificazione spendibile a livello regionale e nazionale. Tutto questo dà il senso di una formazione raccordata con il mondo del lavoro, che può dare ciò che il mondo del lavoro chiede in un dato momento. La scelta di creare sistemi aperti per consolidare sia il catalogo che la composizione della domanda superano ogni logica di ‘click day’, uno strumento che ha dato parecchi problemi in passato”.