Ato 3 Rifiuti, è emergenza |In 500 rischiano il posto - Live Sicilia

Ato 3 Rifiuti, è emergenza |In 500 rischiano il posto

Così come preannunciato, la Simco ha sbarrato i cancelli ai netturbini: niente raccolta spazzatura da oggi in diciotto Comuni eccezion fatta per Misterbianco e Motta Sant'Anastasia. Il consorzio ha anche avviato la procedura di licenziamento dei 524 lavoratori. Un dramma nel dramma in attesa di un segnale di forza da parte della Regione. A Biancavilla, intanto, i lavoratori sporgono denuncia. Disertato dalle ditte l'incontro del primo pomeriggio di oggi: ed alla Simeto-Ambiente arrivano i carabinieri. La presa di posizione del sindaco di San Gregorio.

Diciotto comuni allo sbando
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Pulizieri senza paga Assemblee nei cantieri

Rifiuti ad Adrano (foto Saitta)

CATANIA. Cancelli dei capannoni chiusi. Sbarrati. All’alba di oggi i lavoratori di Dusty, Gesenu, Mosema e Oikos hanno dovuto fare marcia indietro. Com’era già stato annunciato il Consorzio Simco ha, infatti, sospeso il servizio di raccolta rifiuti. Non ci sono i soldi e, dunque, ci si è fermati. Una bomba ad orologeria, questa che tiene in ostaggio l’Ato 3, che minaccia di esplodere irrimediabilmente da un momento all’altro con conseguenze inimmaginabili. Nemmeno l’estremo tentativo di mediazione dell’assessore regionale Nicolò Marino che ieri ha convocato i vertici delle quattro ditte interessate, ha sortito l’effetto sperato. E, del resto, per rimediare il gruzzolo necessario a rimettere in moto la macchina ci vuole tempo. La Simco reclama i 25 milioni di euro maturati sino allo scorso anno più i 5 a credito solo di questo inizio 2013. La Regione potrà anticiparne solo una parte: il chè potrebbe pure bastare. Ma ci vuole tempo. Almeno una settimana. Ed il Consorzio ha già fatto sapere a più riprese di non essere in grado di scucire altri soldi. Chiede almeno un documento di impegno alla Regione col quale potersi presentare alle banche.

rifiuti ai margini delle strade

Nel frattempo, l’emergenza non è, però, solo igienico-sanitaria con i sacchi della differenziata che fanno bella mostra dinanzi alle abitazioni dei Comuni dell’Ato 3: il dramma si fa anche sociale. La Simco ha, infatti, già avviato la procedura di licenziamento collettiva. Sono oltre 500 i lavoratori che espletano il servizio e l’appuntamento e per loro è già stata segnata una data “x”: quella del 25 febbraio all’Ufficio provinciale del lavoro. Una vicenda che rischia di farsi devastante e che assume contorni pirandelliani a fronte di Comuni, come quello di Paternò, che ieri sera in consiglio comunale ha approvato il piano di rientro dei rifiuti. Una goccia nel mare rispetto allo tsunami attualmente in atto.

Lo stop alla raccolta ha interessato tutti e 18 i municipi dell’Ato 3: ad eccezion fatta di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia (lì il servizio viene effettuato dalla Oikos che gestisce anche la discarica). Spazzatura raccolta anche a Nicolosi ma solo perchè la Mosema oggi ha espletato il suo ultimo giorno di lavoro dopo avere licenziato i lavoratori. “Sappiamo che l’assessore Marino sta facendo un grande lavoro ma noi abbiamo esigenze concrete. Confermo, che abbiamo dovuto avviare la procedura di licenziamento”, racconta la presidente di Simco, Concetta Italia. “La situazione è in evoluzione: e la seguiamo passo dopo passo. Vedremo. Puntualizzo che il credito vantato dalla Simco in questo 2013 è di 1.2 milioni e non 5”, dice da par suo il commissario liquidatore dell’Ambito Ottimale, Angelo Liggeri.

Un rimbalzo di responsabilità che, ad esempio a Biancavilla, ha visto i 40 lavoratori riunirsi nell’aula consiliare del Comune. Con loro, il sindaco Pippo Glorioso e l’assessore Pasquale Lavenia: assieme hanno sporto denuncia ai carabinieri contro la Dusty. Si erano presentati regolarmente al lavoro questa mattina ma hanno dovuto fare dietrofront. Domani pomeriggio, intanto, è previsto un incontro in Prefettura con tutte le parti interessate. Ma stavolta l’intervento del Prefetto potrebbe non bastare.

Nel pomeriggio di oggi, intanto, le ditte hanno disertato l’incontro urgente convocato da Liggeri nella sede di Simeto-Ambiente. All’appuntamento si sono presentati solo amministratori e sindacati. E presenti c’erano anche i carabinieri del comando provinciale di Catania che hanno sequestrato atti e documenti relativi alle denunce inoltrate dall’Ato per interruzione di pubblico servizio.


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