PALERMO – E’ una coppia di deputati eletti nella lista “Popolari e autonomisti” quella composta dai due “assessori ideali” per le Attività produttive ed Energia. Così hanno scelto i lettori di Live Sicilia, indicando Toto Cordaro, nettamente più votato degli altri, come il nome giusto per l’assessorato che si occupa di commercio e sviluppo economico, mentre è quello di Roberto Lagalla, sempre secondo i lettori che lo hanno preferito con uno scarto minimo rispetto ad altri votati, il profilo ideale per guidare il delicatissimo ramo dell’amministrazione che gestisce tra le altre cose il sistema idrico e quello dei rifiuti. Con questi due “assessori virtuali” sono 9 su 12 i nomi indicati dai lettori e suggeriti a Nello Musumeci. Seguiranno gli ultimi sondaggi per indicare gli assessori alle Infrastrutture, al Territorio e all’Economia. Questa la squadra venuta fuori dal “sondaggio-gioco” del nostro giornale: Vincenzo Figuccia (Formazione), Mariella Ippolito (Sanità), Riccardo Savona (Agricoltura), Giusy Savarino (Famiglia e lavoro), Alessandro Aricò (Autonomie locali), Fabio Granata (Turismo) e Vittorio Sgarbi (Beni culturali). Ai quali si aggiungono appunto Cordaro e Lagalla.
Attività produttive ed Energia dal 2012 a oggi
Sono due tra gli assessorati centrali per lo sviluppo della Sicilia. Basti pensare che insieme sommano le competenze relative al commercio, agli insediamenti produttivi, ai rifiuti, al sistema idrico regionale. E in effetti, non sono mancati i casi e le polemiche. In un modo o nell’altro riferibili al peso della Confindustria siciliana sul governo di Rosario Crocetta.
Sono proprio le aspre critiche a un pezzo dell’associazione degli industriali a spingere Crocetta a mettere alla porta della sua giunta Nicolò Marino, primo assessore all’Energia dell’era del governatore gelese. Un nome, quello del magistrato, atteso per giorni in occasione del varo del primo governo di Crocetta e considerato una garanzia per quel delicatissimo settore. Marino resterà in carica un anno e mezzo, e lascerà la giunta sollevando pesanti dubbi sulla “genuinità” dell’antimafia di Crocetta.
Nel frattempo alle Attività produttive l’assessore era un esponente della Confindustria siciliana, vicina ad Antonello Montante: Linda Vancheri resta nell’esecutivo di Crocetta un po’ più di Marino, e lascia la giunta nel luglio del 2015, dopo gli addii eccellenti e polemici di Nino Caleca e Lucia Borsellino. Il suo posto verrà preso dallo stesso Crocetta, con un interim insolitamente lungo e durato più di due mesi, fino all’arrivo di Mariella Lo Bello, vicepresidente della Regione e fedelissima dello stesso Crocetta, che resterà in carica per due anni fino agli ultimi giorni della legislatura, quando proverà anche di conquistare un seggio all’Ars nella lista del Partito democratico. Tentativo fallito: per la Lo Bello appena 1.700 voti.
Nel frattempo, all’Energia al posto di Marino era arrivato Salvatore Callari, militante del Megafono in Toscana e guida della Fondazione Antonino Caponnetto. Ma sarà quella una parentesi breve che non lascerà il segno, tanto da far ricordare l’assessore più per una gaffe su Giuseppe Alessi (“Chi è costui? Chiese entrando nella sala intitolata al primo presidente della Regione siciliana) che per le azioni di governo. Calleri verrà poi ripescato come consulente personale di Crocetta. Al suo posto arriva Vania Contrafatto, un altro magistrato, indicato dall’area renziana del Partito democratico. È lei a dover affrontare la fase caotica delle riforme del sistema idrico e di quello relativo ai rifiuti, scandito da una serie di impugnative del governo regionale che hanno cassato molte delle norme approvate dall’Ars. Restano in sospeso, dopo cinque anni di governo, soprattutto due questioni: la gestione delle discariche siciliane e quella relativa alla costruzione dei termovalorizzatori.