Sembra ormai avviarsi a una corsa solitaria il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, dopo aver ottenuto una norma ‘ad hoc’ stabilita dal consiglio dei Ministri che lo autorizza all’aumento dell’addizionale Irpef per i cittadini palermitani e vincola la decisione al solo vaglio della giunta comunale. Gli attacchi, infatti, non giungono solo dai banchi dell’opposizione, ma vedono protagonisti pezzi della maggioranza e dell’Mpa che sarebbe stati tenuti all’oscuro di quello che il Cna ormai chiama un “colpo di mano”.
La lettera. Dal capogruppo del Pd al comune, Davide Faraone, arriva la prima bordata con una lettera in cui invita il rpesidente del consiglio comunale, Alberto Campagna (Pdl) a garantire il rispetto dell’assemblea. Sarebbe infatti tre in pochi giorni le azioni di Cammarata che avrebbero, di fatto, esautorato il consiglio comunale. “Primo sulla vicenda Irpef, chedendo e ottenendo dal premier il ‘permesso’ di scavalcare il consiglio. Poi – continua la lettera di Faraone – in occasione dell’approvazione del bilancio, quando abbiamo votato all’unanimità un emendamento per chiedere il blocco della spesa, Camamrata ha dichiarato alla stampa di infischiarsene. Infine a proposito della cittadella della polizia. In quest’ultimo caso i capigruppo avevano deciso, essendo ormai le sei e mezza del mattino dopo la lunga maratona del bilancio, di affrontare la vicenda in un altro momento”.
Il Pdl. Chiamato a chiarire la vicenda, Giulio Tantillo del Pdl che fino all’ultimo in consiglio comunale ha tentato di salvare la delibera sull’aumento dell’Irpef – alla fine ritirata – non vuole entrare nel merito. “Non ne so nulla – ha detto secondo quanto riportato dal ‘Giornale di Sicilia’ – e non me ne hanno mai parlato. Del resto sull’Irpef mi pare che le posizioni di ciascuno si sono ampiamente delineate in Consiglio”.
L’Mpa. Mimmo Russo, capogruppo dell’Mpa al comune di Palermo, traccia il solco fra gli autonomisti e il sindaco Cammarata, ormai ex alleati. “La deroga sull’aumento Irpef è illeggittima perché viola la Costituzione quando disciplina l’autonomia degli enti locali” ha detto. Per i rappresentati del partito di Lombardo, resta vincolante per la giunta la delibera del consiglio che impone il blocco della spesa. Una lettera è stata infatti inviata ai dirigenti ai quali è stato chiesto di non firmare pagamenti perché si renderebbero corresponsabili di atti contabilmente illeggittimi.