PALERMO – “Mi scusi signor giudice, ho perso il lavoro e anche la testa”. Salvatore Caruso racconta la sua difficile situazione economica, tira in ballo la sua frustrazione di disoccupato per spiegare le ragioni del sui gesto. Ieri ha strappato dalle mani dell’ausiliario del traffico la macchinetta per elevare le multe e lo ha pure investito con la macchina. Si è spiegato e ha lasciato il carcere. Su richiesta del difensore, l’avvocato Angelo Formuso, il giudice per le indagini preliminari Guglielmo Nicastro ha derubricato il reato da rapina impropria a furto con strappo. Un reato meno grave per il quale non è prevista la custodia cautelare in carcere.
Ieri, il patatrac. Caruso, 26 anni, si trova in via La Marmora, dove un ausiliario del traffico lo sta multando. Ha parcheggiato la Smart sulle strisce blu senza tagliando. “Ho perso il lavoro da poco (ha lavorato per cinque anni al mercato ittico ndr) – ha spiegato al giudice -. Mi creda, ho consegnato 300 curriculum. Mi ero appena sentito rispondere per l’ennesima volta ‘la chiameremo noi’ e quando ho visto che mi stavano prendendo la multa ho perso la testa”.
Prima Caruso si è impossessato della macchinetta per le multe. Poi, è salito in macchina ed è andato via, dopo avere investito il malcapitato ausiliario, finito al pronto soccorso per le ferite ai piedi. È stato quest’ultimo, tramortito, a chiamare l’ambulanza che lo ha trasportato in ospedale e i poliziotti che hanno arrestato Caruso.