L'arrivo del feretro di Tania Valguarnera in chiesa a Palermo.

I parenti di Tania Valguarnera piangono la morte di una giovane donna, quelli di Pietro Sclafani (nella foto), l'uomo che l'ha investita e uccisa, soffrono al Palazzo di Giustizia di Palermo.

Sono dure le parole con cui il giudice di Palermo ha deciso che deve restare in carcere l'uomo che ha investito e ucciso Tania Valguarnera. "Era al volante sotto l'effetto di più droghe e parlava al telefono".

Nuovi guai giudiziari per Elio Lupo. L'imprenditore sarebbe autore di una mega bancarotta da 37 milioni di euro legata al fallimento della società "Agenzia Ippica del Centro Srl", già titolare di vari centri di raccolta scommesse a Palermo e in altre città siciliane. Viveva a Londra ed è tornato in Sicilia per consegnarsi ai finanzieri che lo stavano cercando.

Fra ieri e oggi oltre cento richieste di costituzione di parte civile in due processi per mafia, a Palermo. Accanto alle parti offese, come le vittime del pizzo, proliferano enti e associazioni. E cresce il malcontento fra le vecchie organizzazioni antiracket e gli avvocati degli imputati.

Le accuse: malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata. L'inchiesta è coordinata dal pm palermitano Roberto Tartaglia.

La banda agiva tra la Sicilia e la Lombardia. L’indagine era partita da una denuncia presentata ai finanzieri della Polizia Tributaria di Palermo lo scorso anno dall’Enel.

Secondo il presidente della sezione Gip-Gup, sarebbe stato opportuno dividere in più tronconi il dibattimento con 129 imputati per allontanare il rischio che si trasformi in una "lotteria". E in Procura non gradiscono le sue parole.

Davanti alla Corte d'appello che sta processando il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu (assolti in primo grado) depone Sergio De Caprio, il carabiniere che arrestò il padrino corleonese appena uscito dal rifugio di via Bernini, a Palermo.

Arrestati per furto due uomini all'interno del centro commerciale Forum. Nella borsa nascondevano sette bottiglie dell'apprezzato amaro.

Sarebbe Giuseppe Richichi, presidente dell'associazione degli autotrasportatori siciliani, l'uomo attraverso cui gli emissari dei boss avrebbero cercato “un contatto” con un imprenditore catanese a cui poi avrebbero chiesto “i soldi per i carcerati”.

Un avvocato era stato fermato dai vigili urbani perché circolava in bicicletta sul marciapiede di via Libertà. La pista ciclabile è stata eliminata, ma la presenza delle strisce, mai cancellate, lo hanno tratto in inganno. Risultato: annullata una multa da 41 euro.

Sarebbe Giuseppe Richichi, presidente dell'associazione degli autotrasportatori siciliani, l'uomo attraverso cui gli emissari dei boss avrebbero cercato “un contatto” con un imprenditore catanese a cui poi avrebbero chiesto “i soldi per i carcerati”.

Fu la bambina, che all'epoca dei fatti aveva 9 anni, a raccontare i suoi tre anni di inferno, violenze e orrori. Costretta a ripetere le scene dei film pornografici.