Autonomia: Calderoli presenta la sua proposta, la Sicilia frena - Live Sicilia

Autonomia: Calderoli presenta la sua proposta, la Sicilia frena

"Vogliamo capire, approfondire e quindi rivendicare quanto spetta alla nostra Regione", le parole di Sammartino

PALERMO – È l’autonomia differenziata il tema che conquista il dibattito politico italiano. Oggi nella sede della Conferenza delle Regioni si è tenuto l’incontro tra i governatori e il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia Roberto Calderoli. Sul tavolo la bozza del disegno di legge predisposta dal ministro. Tra i presenti Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia-Giulia), Luca Zaia (Veneto), Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Eugenio Giani (Toscana), Giovanni Toti (Liguria), Donatella Tesei (Umbria), Marco Marsilio (Abruzzo) e Michele Emiliano (Puglia). Non c’è invece il presidente della Campania Vincenzo De Luca, tra i più critici, rappresentato dal suo vice.

La posizione della Sicilia sull’autonomia

Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani ha delegato il vicepresidente Luca Sammartino a partecipare oggi alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il ministro Roberto Calderoli, in cui sarà affrontato anche l’esame della bozza del ddl sull’autonomia differenziata. “Siamo pronti ad ascoltare, dialogare, parlare – dice Sammartino – ma la Sicilia e il Sud devono recuperare il gap e i livelli di assistenza e poi discuteremo di autonomia differenziata. Vogliamo capire, approfondire e quindi rivendicare quanto spetta alla nostra Regione. La nostra posizione è prima di tutto quella di tutelare gli interessi della Sicilia e comprendere a fondo cosa porta alla Sicilia l’autonomia differenziata”.

L’assessore poi è ritornato sul tema alla fine della riunione. “Favorevoli all’esaltazione dei modelli autonomistici e a una riorganizzazione delle funzioni legislative e amministrative tra Stato e Regioni. Abbiamo chiesto – ha proseguito Sammartino – che si proceda nel rispetto delle prerogative statutarie e con l’impegno, da parte di tutti, a creare le condizioni politiche, sociali ed economiche affinché la Sicilia e le altre regioni del Sud possano superare il divario che le separa dal resto del Paese ed essere, quindi, effettivamente e concretamente concorrenti. L’assessore ha definito la riunione di oggi «un’occasione importante di dialogo e di confronto, in un clima decisamente positivo, che ha consentito di gettare le basi per un proficuo lavoro di condivisione. La Sicilia – ha concluso – ha chiesto anche il mantenimento, da parte dello Stato, di alcuni impegni già presi e, in particolare, il riconoscimento delle accise generate dalla raffinazione petrolifera sull’Isola, per cui mancano ancora le norme di attuazione. Risorse fondamentali per l’economia siciliana”.

La posizione degli altri governatori

C’è chi propone cautela e chi invece vuole andare avanti. “Sono anni che questo percorso va avanti e quindi procederà”, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “L’autonomia differenziata – ha aggiunto – va letta non come un problema di risorse che competono tra Nord e Sud creando squilibri, dobbiamo leggerla come un’Italia che dà in alcune Regioni che hanno un maggiore profilo di competenza su una materia – in Toscana beni culturali e geotermia – una specificità nella competenza e nell’azione della Regione”

“Bisogna costruire un impianto condiviso tra Regioni e Parlamento perché le riforme hanno bisogno di condivisione e non di strappi”. Lo dice il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dopo l’incontro con il ministro Calderoli sull’autonomia differenziata. “Bene che il ministro Calderoli abbia chiarito che quella trasmessaci è una prima base di discussione e non la proposta del Governo”, ha detto Bonaccini che avanzando alcuni paletti: una legge quadro, il coinvolgimento del Parlamento e la definizione dei Lep. “Senza queste condizioni, imprescindibili, non ci può essere una proposta accettabile di maggiore autonomia”, ha aggiunto.

“La norma” sull’autonomia differenziata “potrebbe esser approvata dal Parlamento entro il 2023. Dopo l’incontro di oggi sono ottimista, c’è stato un clima di grande collaborazione”. Ha poi affermato a Rai Radio1, ospite di “Un Giorno da Pecora”, il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Stamattina, ha aggiunto, “Calderoli si è presentato con una bozza di lavoro aperta, tutte le Regioni sono al lavoro per fare le proprie proposte. Non mi è parso che qualcuno non volesse l’autonomia o i Lep, che ci devono essere. L’autonomia deve servire perché le risorse migliorino i servizi ai cittadini. L’obiettivo finale è la risposta che si dà ai cittadini”.


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