PALERMO – Sarà presentata martedì 24 gennaio per poi approdare in Gazzetta Ufficiale venerdì 27, l’attesissima graduatoria definitica dell’Avviso 8 per i corsi di Formazione professionale. Si tratta del bando da 136 milioni destinato agli enti con il quale l’assessorato guidato da Bruno Marziano potrà rimettere in moto una macchina ferma, per vari motivi, da oltre un anno.
Ed è proprio dall’assessorato che giunge la notizia che dovrebbe (il condizionale, in questa vicenda, è d’obbligo) porre fine a un’attesa che aveva preoccupato e indispettito molti addetti ai lavori: senza corsi, niente finanziamenti e quindi niente stipendi. Così, migliaia di lavoratori sono stati per mesi in un limbo. Adesso, il riavvio delle attività sembra davvero vicino.
E quella dell’Avviso 8 è la storia di un parto difficile. L’ultima complicazione, appena cinque giorni fa, quando la la terza sezione del Tar di Palermo ha accolto la richiesta di sospensiva dell’ente Infowork, assistito dagli avvocati Enzo Puccio, Tiziana Pellegrino e Carlo Comandè, che era stato escluso dalla graduatoria. Come hanno stabilito i giudici, il mancato accreditamento sarebbe dovuto “a un malfunzionamento del sistema informatico – come si legge nell’ordinanza – che non ha consentito il caricamento dei dati necessari”. I giudici hanno così ammesso con riserva l’ente all’Avviso 8 e condannato la Regione a pagare le spese del procedimento.
E così gli uffici hanno rivisto la posizione dell’ente, al quale se ne è poi aggiunto un altro, e hanno “limato” la graduatoria provvisoria pubblicata pochi mesi fa e subito in grado di scatenare polemiche di ogni tipo. E anche un esposto, presentato dal Movimento cinque stella all’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Il dipartimento regionale ha inviato all’Anac le proprie precisazioni e ha atteso anche il via libera della stessa Autorità.
Ma quella dell’Avviso è una vicenda scandita dalle pronunce degli organi di controllo. Anche perché, il numero “8” che accompagna il bando, è proprio il frutto dei problemi incontrati nel corso dell’intero 2016. Perché il primo bando, in realtà, si chiamava “Avviso 1”. L’assessorato lo ritirerà, dopo le osservazioni di molti enti sulla modalità di attribuzione dei finanziamenti, basati su un calcolo legato al numero dei dipendenti. Una modalità non prevista dalle regole dei Fondi europei: da lì arrivano infatti i 136 milioni. E così, quell’Avviso finì nel cestino e poche settimane dopo nacque l’Avviso 3. Ma anche questo dovrà essere ben presto ritirato e riscritto, dopo il ricorso al Tar di un ente che rischiava di fermare tutto. E così, siamo all’Avviso 8 già investito dalle polemiche anche in seguito alle notizie sulle possibili influenze della politica nella graduatoria. Ipotesi respinte al mittente dall’assessorato che ha chiesto anche alla Guardia di finanza di affiancare gli uffici nel corso dell’iter di produzione della graduatoria.
Che sarebbe finalmente pronta. E che potrebbe riportare a lavoro molti operatori. Quanti? Il calcolo è presto fatto: il costo standard di ogni unità lavorativa è di 37 mila euro lordi. Il bando oggi prevede uno stanziamento di 136 milioni suddivisi in due “assi”: 95 milioni andranno alla categoria “occupazione”, mentre gli altri 41 milioni andranno all’”Istruzione e Formazione”. Nel primo caso, l’obiettivo dei corsi è quello di favorire l’inserimento e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo. Nel secondo caso, l’obiettivo è quello dell’innalzamento del livello di istruzione di base della popolazione adulta, da centrare attraverso percorsi indirizzati a soggetti svantaggiati, analfabeti, inoccupati e disoccupati. Insomma, il numero approssimativo, stando al finanziamento a disposizione, è di 3.500-3.700 nuovi contratti. Mentre altri 31 milioni potrebbero arrivare in occasione della prossima Finanziaria: sarebbe questa l’intesa raggiunta da Marziano col resto del governo e annunciata due giorni fa all’Ars. Un “rabbocco” ai finanziamenti che potrebbe tradursi con la chiamata a lavoro di un altro migliaia (o poco meno) di lavoratori. Ma soprattutto, finalmente c’è una data: il 27 gennaio – salvo nuove sorprese – l’Avviso 8 approderà sulla Gazzetta ufficiale.
“Merito di Sviluppo Italia Sicilia”
“La partenza dei corsi di formazione è stata resa possibile dal lavoro svolto dal personale di Sviluppo Italia Sicilia che ha proseguito nelle attività di accreditamento degli enti fino al 31 dicembre 2016, nonostante la società sia in liquidazione ed a fronte di una situazione di grave tensione finanziaria”. Lo dichiara Andrea Vincenti, liquidatore Sviluppo Italia Sicilia. “Il supporto fornito da Sviluppo Italia al Dipartimento Formazione, allora, – aggiunge – è stato determinante, il che dimostra ancora una volta il ruolo strategico che la società ha ricoperto in questi anni”.