PALERMO – Grande centro e nuvole. Le parole del segretario regionale di Azione, Giangiacomo Palazzolo, non sono state particolarmente apprezzate dai vertici della Balena bianca 2.0. Due esponenti della nuova Dc, il responsabile organizzativo regionale della giovanile Guido Condorelli e Gaspare Simeti (Dirigente Regionale BB.CC. e componente del direttivo cittadino palermitano) non ci stanno. Il primo affida le sue riflessioni a una lettera aperta.
“Caro Giangiacomo Palazzolo, ti ringrazio per le meravigliose parole espresse a favore del “grande centro”, un centro moderato, libero, forte, insomma, un centro che tutti vogliamo rappresentare ma che pochi oggi rappresentano dentro le istituzioni”, scrive. “Personalmente, nel leggere le tue parole, di così ampio respiro, e nell’avere appreso dalla tua enorme esperienza l’esistenza non solo del dialogo moderato ma anche della chiusura moderata, così a me ostile in quanto i padri del partito che oggi rappresento del dialogo ne facevano virtù, mi viene un po’ da sorridere. Vedi, amico Giangiacomo, non riesco ancora a comprendere come possa essere credibile, almeno a livello regionale, un partito che del non fare gruppo ha fatto il suo miglior cavallo, del faremo il congresso la sua più ardua battaglia e soprattutto che vede nell’insulto dell’avversario una cattiva politica a giorni alterni”, continua. Poi un colpo di fioretto. “Amico mio, restiamo umani, la politica oggi ha perso un senso logico proprio grazie a tutti quei movimenti che urlavano onestà e premiavano i disonesti, urlavano pragmaticità e non avevano programmi, gridavano concretezza e non erano concreti. Ma poi, levami una curiosità,dove avete presentato lista in Sicilia? Dove vi siete scommessi e siete scesi in piazza, tra la gente, a dare voce ai bisogni dei cittadini?”. “Mi dispiace farti un ragionamento del genere amico mio, ma il buio, come nel poker così in politica, poche volte premia. Non voglio insegnarti nulla, oltretutto non saprei neanche come riferirmi a te in quanto in mancanza di un congresso in Azione avete una diarchia non ufficializzata, ma questa è un’altra storia, ma se c’è una cosa che la politica mi ha insegnato e che vorrei trasmetterti è che a volte non bisogna calare la testa davanti al padrone che chiama da Roma ma bisogna sapere reagire, comprendere i tempi e chi sono gli amici ed i nemici, e bisogna essere un po’ più liberi e forti di quello che si è per diventare, parafrasando Collodi, bambini veri”, conclude.
Gli fa eco Simeti con un commento al vetriolo relativo al “modello Calenda” in salsa palermitana. “Non si capisce di cosa parla Il segretario di Azione Palazzolo. Il Modello Calenda a Palermo lo vedo male”, esordisce. Poi va all’attacco. “A Palermo Palazzolo senza alleanze rimarrebbe solo ma proprio solo. Per quel che riguarda il nostro Commissario Cuffaro e la DC voglio tranquillizzare Azione e Palazzolo abbiamo l’umiltà e la dignità di capire di non petire alleanze con chi non ci vuole. Soprattutto quando chi non ci vuole non rappresenta quasi niente”.